A CHE PUNTO E’ LA NOTTE – Sabato 4 Dicembre 2021

di Thomas Ngunts

“‘Guardia, a che punto è la notte? Guardia, a che punto è la notte?’ La guardia risponde: ‘Viene la mattina, poi anche la notte. Se volete interrogare interrogate pure; ritornate, venite’ ” (Isaia 21:11, 12).

Come si applica questo versetto a noi oggi?

Mentre i discepoli contemplavano Cristo risorto ascendere al cielo, fu loro data la preziosa assicurazione, “questo Gesù, che, tolto da voi, è stato accolto in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo” (Atti 1:11). Questo è l’evento che aspettiamo. Questa promessa sia scritta a grandi lettere, per essere letta e capita da tutti. “Una comprensione della speranza della seconda venuta di Cristo è la chiave che svela tutta la storia futura e spiega tutte le lezioni avvenire.” 1

La voce della guardia fedele ha bisogno oggi di essere udita lungo tutto il fronte, ‘viene la mattina, poi anche la notte.’ La tromba deve dare un suono certo, poiché noi siamo nel grande giorno della preparazione del Signore.” 2

Nel gran giorno della preparazione del Signore, a cosa siamo chiamati noi, coloro che Dio ha scelto, al fine di entrare nelle corti celesti? “Tutto il popolo si atterrà all’ordine dell’Eterno” (2 Cronache 23:6).

Quando viene fatta la domanda alla guardia, la risposta è: “ ‘viene la mattina, poi anche la notte’… La mattina e la notte sono entrambi imminenti: – l’inizio del giorno senza fine per i giusti, e di una notte eterna per gli empi.” 3 Sin dalla caduta dell’uomo nelle tenebre di fuori il Vangelo è stato una luce. Fitte tenebre coprono tutto il mondo, specialmente per coloro che non credono al messaggio della speranza. “Ma se il nostro evangelo è ancora velato, esso lo è per quelli che periscono, nei quali, quelli che non credono, il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce dell’evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio” (2 Corinti 4:3,4).

 LA VIGILIA DEL SIGNORE

Come guardiani dell’orologio del Signore, noi abbiamo bisogno di contare i secondi, i minuti e l’ora delle lancette del grande orologio del Signore e dare alla tromba un suono certo per svegliare le persone dal loro sonno. Come guardiani, è importante leggere l’orologio correttamente e comprendere in quale vigilia  della notte ci troviamo ora – e dare alla tromba un suono certo nell’ora giusta per preparare il popolo per il gran giorno del Signore.

In primo luogo, dovremmo sapere quante vigilie ci sono. Durante i periodi di lavoro e le ore di vigilia, il respiro della preghiera è vitale per la vita spirituale e l’energia per camminare correttamente. “Non vi sono forse dodici ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo” (Giovanni 11:9). Secondo la parabola di Matteo 20:1-14, Cristo divide giustamente le dodici ore di lavoro e lascia un’ora finale oltre alle undici ore lavorate per completare le ore del giorno. Ci sono anche le  ore della notte che gli Ebrei dividevano in tre vigilie.

Notate questa benedizione speciale: “Beati quei servi che il Signore troverà vigilanti quando Egli verrà. In verità vi dico che Egli si cingerà e li farà mettere a tavola, ed Egli stesso si metterà a servirli. E se verrà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati quei servi. Or sappiate questo; se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa” (Luca 12:37-39).

CONOSCENDO L’ORA

Quando viene chiesto alla guardia, “a che punto è la notte?” essa dá la giusta risposta: “viene la mattina, poi anche la notte!” Isaia profetizzava la caduta dell’antica Babilonia e la liberazione degli Ebrei dalla loro schiavitù. Nella profezia di Isaia, alla guardia viene chiesto di dichiarare cosa vede. In risposta essa descrive un esercito in arrivo. Poi si sente una voce che dichiara: “È caduta, è caduta Babilonia! E tutte le immagini scolpite dei suoi dei giacciono a terra frantumate” (Isaia 21:9). La guardia era fiduciosa che stava per venire presto la liberazione e che ci sarebbe stata una mattina gloriosa per gli schiavi Ebrei. Nello stesso tempo, sarebbe stata una notte terribile di devastazione per coloro che si rallegravano della calamità degli Ebrei. Il fatto che la guardia era desta per vedere i segni della distruzione in arrivo la rendeva in grado di dare alla tromba un suono certo. “Viene la mattina, poi anche la notte!” Questa racchiude una lezione importante per noi.

Al fine di dare un suono certo alla tromba, dobbiamo essere coscienti dell’ora in cui viviamo. I pionieri del movimento avventista aspettarono che Cristo venisse nella primavera del 1844. Con grande anticipo, essi diedero alla tromba un suono certo. Vegliavano e aspettavano, per essere poi solo delusi quando passò il tempo in cui pensavano venisse Cristo. Anche se delusi, essi rinnovarono la loro veglia. Prendendo coraggio dal loro studio rinnovato della Parola di Dio, si convinsero che le chiese che rinnegavano la prossima venuta di Gesù e chiudevano ogni discussione su tale argomento, erano cadute. Il messaggio del secondo angelo, “Caduta, caduta Babilonia” si applicava appropriatamente a queste chiese. A quel messaggio si unì il grido di mezzanotte, dato con le stesse parole della parabola delle dieci vergini, “ecco, arriva lo sposo, uscitegli incontro.”

Decine di migliaia di credenti risposero. Abbandonarono le loro chiese cadute per aspettare la venuta di Cristo atteso la seconda volta. Tristemente, questo gruppo di credenti, anche se fedele nella loro attesa, fu di nuovo deluso. Nondimeno, il gruppo di credenti nell’Avvento, anche se molto diminuiti di numero, ripresero di nuovo la loro veglia. Studiarono ulteriormente la Parola di Dio rivelata e capirono che il 22 ottobre 1844 Gesù, invece di venire sulla terra, aveva lasciato il Luogo Santo del Santuario celeste per entrare nel Luogo Santissimo, per iniziare la Sua opera finale di espiazione prima della Sua venuta sulla terra. Questa fu la luce del messaggio del terzo angelo, l’ultimo messaggio da dare al mondo. Comprendendo questo, essi dovevano continuare a dare alla tromba un suono certo. Stavano ora vivendo in ciò che può essere considerato come la terza e finale vigilia della notte. Nel caso che qualcuno dubitasse del significato del messaggio e dell’ora nella quale stavano vivendo, la messaggera del Signore ricordò l’istruzione di Gesù.

“Gesù ci ha lasciato questa parola: ‘vegliate, dunque, perché non sapete quando il padrone di casa verrà; se di sera, a mezzanotte, al cantar del gallo o al mattino; perché, venendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Ora, ciò che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!” Stiamo aspettando e vegliando per il ritorno del Maestro, che ci porterà il mattino, affinché venendo all’improvviso non ci trovi addormentati. A quale tempo ci si riferisce qui? Non alla manifestazione di Cristo nelle nuvole del cielo per trovare un popolo addormentato. No; ma al Suo ritorno dalla Sua opera sacerdotale nel luogo santissimo del santuario celeste, quando Egli depone le Sue vesti sacerdotali e si veste con le vesti di vendetta e quando proclama: “chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustiza, e chi è santo continui a santificarsi.’ “ 4

Nella Sua misericordia, Dio provvede la luce perché non rimaniamo nelle tenebre, ma affinché vediamo i segni e riconosciamo il tempo nel quale stiamo vivendo. “Voi tutti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri.” (1 Tessalonicesi 5:5,6).

Essendo attualmente il popolo di Dio, con la venuta di Gesù più vicina di quando credemmo la prima volta, possiamo anche considerarci nella terza e finale vigilia. Ciò significa che possiamo diminuire la nostra veglia?

La messaggera del Signore spiega: “Vidi che una vigilia dopo l’altra era passata. A causa di ciò, ci dovrebbe essere una mancanza di vigilanza? Oh, no! Abbiamo adesso una maggiore necessità di incessante vigilanza, poiché oggi c’è meno tempo di quando la prima vigilia non era ancora passata. Oggi il periodo di attesa è necessariamente più breve di prima. Se abbiamo vigilato con fermezza allora, quanto più c’è bisogno di doppia vigilanza nella seconda vigilia. Il passare della seconda vigilia ci ha portato nella terza e oggi diminuire la nostra vigilanza sarebbe inescusabile. La terza vigilia richiede una triplice dedizione”. 5

In questo periodo di prova, che carattere deve manifestarsi?’ “Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comadamenti di Dio e la fede di Gesù” (Apocalisse 14:12).

“Diventare impazienti oggi significherebbe perdere tutta la nostra seria e perseverante vigilanza esercitata finora. La lunga notte di tristezza è probante; ma il mattino è posticipato misericordiosamente, perché se il Maestro venisse addesso, molti sarebbero trovati impreparati. La ragione per la quale c’è un così lungo ritardo sta nella riluttanza di Dio nel vedere perire il Suo popolo. Ma la venuta del mattino per i fedeli e la notte per gli infedeli sta proprio vicino a noi. Aspettando e vegliando, il popolo di Dio deve manifestare il suo carattere peculiare, la sua separazione dal mondo. Con la nostra posizione di veglia dobbiamo dimostrare che siamo veramente stranieri e pellegrini in questo mondo. La differenza tra coloro che amano il mondo e coloro che amano Cristo è così chiara che risulta inconfondibile. Mentre i mondani dedicano tutto il loro entusiasmo e ambizione per assicurarsi i tesori terreni, il popolo di Dio non si conforma a questo mondo, anzi dimostra, con la sua posizione sincera di veglia e di attesa, che è stato trasformato; che la sua dimora non è in questo mondo, ma che sta cercando una patria migliore: quella celeste.” 6

UNA BENEDIZIONE SPECIALE

Perché viene pronunciata una benedizione su coloro che si trovano a vegliare nella seconda e nella terza vigilia? Secondo la parabola delle dieci vergini di Matteo 25, il grido che sveglia fu fatto a mezzanotte. Quella fu la chiamata per svegliare il popolo di Dio dal sonno – e per fede entrò con Gesù nel Luogo Santissimo. Anche se tutti erano addormentati, i saggi si erano preparati per l’emergenza. Durante il periodo di ritardo, essi avevano mantenuto le loro lampade accese e ardenti e la loro fede fissata sulla Parola di Dio. Questi credenti andarono avanti per resistere fedelmente sotto il messaggio del terzo angelo, vegliando, aspettando e operando per la venuta del Signore. Giovanni vede in questa compagnia coloro che muoiono nella fede del messaggio del terzo angelo. “E udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Si, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono.” (Apocalisse 14:13). Perché fu pronunciata questa benedizione speciale? La risposta è collegata con la loro esperienza nella veglia finale.

Malachia 3:1,2 è una profezia del tempo quando sarebbe iniziato il messaggio del terzo angelo: “ecco, io mando il mio messaggero; egli preparerà la via davanti a me. E subito il Signore, che voi cercate, l’Angelo del patto, che voi bramate, entrerà nel suo tempio. Ecco Egli viene, dice l’Eterno degli eserciti e chi potrà sostenere il giorno della Sua venuta?”

L’improvvisa venuta nel Suo tempio avvenne nel 1844 quando Gesù entrò nel Luogo Santissimo del tempio in cielo. Da quel tempo in poi, cosa sta Egli facendo?

“Egli siederà come chi affina e purifica l’argento; purificherà i figli di Levi e li affinerà come oro e argento, perché possano offrire all’Eterno un’oblazione con giustizia” (Malachia 3:3).

Nei tempi dell’Antico Testamento, i figli di Levi erano dedicati a servire il Signore nel Suo tempio. Oggi, tutti i membri della chiesa sono chiamati a servire il Signore. Come Israele spirituale, il popolo di Dio deve portare a tutto il mondo la luce dei messaggi dei tre angeli. Questa luce rivela la verità dell’opera finale di Gesù nel santuario celeste. Lì Gesù siede “come un raffinatore e purificatore d’argento” per togliere le scorie dal Suo popolo affinché unito possa offrire a Lui un’offerta con giustizia. Quella giustizia sarà il carattere di Cristo perfettamente riprodotto nel Suo popolo. Zaccaria parla di quelli di Israele che sopporteranno il processo di raffinazione:

“E in tutto il paese avverrà, dice l’Eterno, che i due terzi vi saranno sterminati e periranno, ma un terzo vi sarà lasciato. Farò passare questo terzo per il fuoco, lo raffinerò come si raffina l’argento e lo proverò come si prova l’oro. Essi invocheranno il mio nome e io li esaudirò. Io dirò: questo è il mio popolo, ed esso dirà: l’Eterno è il mio Dio” (Zaccaria 13:8,9).

Dove si trovano i figli di Levi? E quale è il loro compito? “Quando vedrete l’arca del patto dell’Eterno, il vostro Dio, portata dai sacedoti, i Leviti, partirete dal vostro luogo e la seguirete” (Giosuè 3:3). I figli di Levi erano coloro che portavano l’arca del patto nella quale si trovavano i Dieci Comandamenti.

Dove si trova l’arca del patto? “Dietro il secondo velo c’era il tabernacolo, detto il Luogo santissimo, che conteneva un turibolo d’oro e l’arca del patto tutta ricoperata d’oro, nella quale si trovava un vaso d’oro contenente la manna, la verga d’Aronne che era germogliata e le tavole del patto” (Ebrei 9:3,4). L’arca del patto si trovava nel secondo luogo del santuario, il Luogo Santissimo.

Oggi, i figli di Levi sono tutti coloro che, attraverso l’arresa dei loro cuori peccaminosi a Gesù, e la potenza convertitrice dello Spirito Santo, hanno avuto la legge di Dio scritta sui loro cuori e sulle loro menti e la stanno portando nella loro vita. Questo è ciò che significa offrire al Signore un’offerta con giustizia.

Coloro che sono morti nella fede del messaggio del terzo angelo sono entrati coraggiosamente per fede con Gesù nel Luogo Santissimo. Essi hanno osservato il Sabato fedelmente in un tempo quando il mondo ha annullato la legge di Dio calpestando il Sabato. Di conseguenza, essi saranno specialmente benedetti perché proprio prima della venuta di Gesù, “tutti coloro che sono morti nella fede del messaggio del terzo angelo escono dalla tomba glorificati, per udire il patto di pace di Dio con coloro che hanno osservato la Sua legge.” 7

Anche se sono morti prima della Sua venuta e non hanno sopportato il pericolo che il resto dei santi viventi dovrà sopportare, essi, tuttavia, saranno resuscitati per unirsi negli ultimi momenti della veglia finale per ricevere la benedizione del patto e per vedere venire Gesù. Prima del Suo ritorno, le tombe si apriranno e “Molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno, alcuni per vita eterna, altri per vergogna e infamia eterna” (Daniele 12:2).

 SIAMO FALSE O VERE SENTINELLE?

Le guardie sulle mura di Sion dovevano essere le prime ad accogliere l’annuncio dell’avvento del Salvatore, i primi ad innalzare le loro voci per proclamare che Egli è vicino, i primi ad avvertire le persone a prepararsi per la Sua venuta. Ma essi erano nelle comodità, sognando pace e sicurezza, mentre le persone erano addormentate nei loro peccati. Gesù vide la Sua chiesa, come un fico sterile, coperto di pretenziose foglie, eppure privo del prezioso frutto. C’era una presuntuosa osservanza delle forme della religione, mentre mancava lo spirito di vera umiltà, pentimento e fede che era l’unico che poteva rendere accettabile il servizio offerto a Dio.  Invece dei frutti dello Spirito, si manifestavano l’orgoglio, il formalismo, la vanagloria, l’egoismo e l’oppressione. Una chiesa apostata chiudeva i suoi occhi ai segni dei tempi. Dio non la abbandonò, né fece mancare la Sua fedeltà; ma essa si era allontanata da Lui e separata dal Suo amore. Siccome si era rifiutata di adempiere le condizioni, le Sue promesse non si erano adempiute in essa.” 8

Con chi possono essere adempiute le promesse? Il Signore dice: “Sulle tue mura, o Gerusalemme, ho posto delle guardie, che per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai” (Isaia 62:6). Quando i quattro angeli di Apocalisse 7 inizieranno a lasciare soffiare i venti della lotta con piena forza su questa terra, le calamità si abbatteranno su di noi. Tuttavia i grandi uomini della terra dicono: “Pace”, quando non c’è pace” (Ezechiele 13:10).

Mentre la nostra Grande Sentinella sta implorando al trono di Suo Padre in favore del rimanente che non era suggellato, con una voce di profonda pietà Egli grida: “il Mio sangue, Padre, il mio sangue, il mio sangue, il mio sangue.” Quando le sentinelle si mettono sulle mura di Sion, non “alzeranno la voce” (Isaia 52:8)? Oppure saremo tra costoro: “i guardiani di Israele sono tutti ciechi, senza intelligenza; son tutti dei cani muti, incapaci di abbaiare” (Isaia 56:10).

UNA GRANDE RESPONSABILITÀ

Mentre vediamo la spada del Signore sulla terra, cosa faremo come sentinelle incaricate? “Figlio d’uomo, io t’ho stabilito come sentinella per la casa d’Israele; quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia” (Ezechiele 3:17). Vedi anche Ezechiele 33:2-6.

Qual’è l’avvertimento per noi se non daremo alla tromba un suono certo? Specialmente i guardiani della chiesa hanno una solenne responsabilità.

“Le anime sono in pericolo di cadere in tentazione, ed esse periranno se i ministri di Dio non saranno fedeli al loro incarico. Se per qualche ragione i loro sensi spirituali sono così offuscati che non sono in grado di discernere il pericolo e se a causa della loro mancanza di dare l’avvertimento le persone periscono, Dio richiederà dalle loro mani il sangue di quelli che si sono persi.” 9

“ ‘Così, o figlio d’uomo, io ti ho stabilito sentinella per la casa d’Israele; perciò ascolta la parola dalla mia bocca e avvertili da parte mia. Quando dico all’empio: “Empio, tu morirai sicuramente”, E tu non parli per avvertire l’empio che si allontani dalla sua via, quell’empio morirà per la sua iniquità, ma del suo sangue chiederò conto alla tua mano.” Ezechiele 33:7, 8.

Mai si è applicato questo messaggio con tanta forza come oggi. Il mondo disprezza ogni giorno di più le richieste di Dio. Gli uomini sono diventati audaci nella trasgressione. La malvagità degli abitanti del mondo ha quasi riempito la misura della loro iniquità.” 10

Fratelli e sorelle, è una questione seria da considerare: la salvezza degli altri dipende dall’avvertimento dato agli empi di allontanarsi dalle loro vie. Perché non lasciare che la parola del Signore data a noi tramite il profeta Isaia unifichi le nostre voci e i nostri occhi nell’avvertimento o acclamazione che deve suonare? “Ascolta! le tue sentinelle alzano la voce e mandano insieme grida di gioia, perché vedono con i loro occhi l’Eterno che ritorna a Sion” (Isaia 52:8).

LETTERATURA COME UNO STRUMENTO

            “Membri di chiesa, svegliatevi all’importanza della distribuzione delle nostre pubblicazioni, e dedicate maggior tempo a questa opera. Mettete nelle case delle persone le riviste, i trattati e i libri che predicano il vangelo nei suoi diversi aspetti. Non c’è tempo da perdere. È auspicabile che tanti si dedichino volontariamente e altruisticamente all’opera di colportaggio e in questa maniera aiuteranno a dare un avvertimento che è grandemente necessario.” 11

LA CHIAMATA A SVEGLIARCI

Come osservatori “dell’ordine dell’Eterno” (2 Cronache 23:6), ci siamo addormentati oppure siamo svegli? “E questo tanto più dobbiamo fare, conoscendo il tempo, perché è ormai ora che ci svegliamo dal sonno, perché la salvezza ci è ora più vicina di quando credemmo. La notte è avanzata e il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Camminiamo onestamente, come di giorno; non in gozzoviglie ed ebrezze, non in immoralità e dissolutezza, non in contese ed invidie. Ma rivestitevi del signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne le sue concupiscenze” (Romani 13:11-14).

            “L’opera sta terminando rapidamente e da ogni parte aumenta la malvagità. Abbiamo solo un breve tempo per operare. Svegliamoci dal torpore spirituale, e consacriamo al Signore tutto ciò che abbiamo e siamo. Il Suo Spirito dimorerà fra i veri missionari, fornendo loro la potenza per il servizio.” 12

Fratelli e sorelle miei, il nostro tempo è limitato, l’opera sta terminando rapidamente e dappertutto la malvagità cresce. Cosa stiamo facendo? Siamo ancora addormentati?

“Chiunque ha ricevuto lo Spirito Santo, lo manifesterà; poiché tutte le sue facoltà saranno impiegate nel servizio più attivo. Tutti coloro che realmente ricevono Cristo per fede si mettono all’opera. Essi sentono il peso della salvezza delle anime. Dio rivolge oggi un appello a chiunque abbia una conoscenza della verità, chiunque è depositario della sacra verità, di alzarsi e impartire agli altri la luce del cielo.

“Svegliatevi, fratelli. A causa della vostra anima, svegliatevi. Senza la grazia di Cristo non potete fare niente. Lavorate mentre potete.”13

Quando oggi ci si chiede: “sentinella, a che punto è la notte?”, la nostra risposta sia: “se volete interrogare interrogate pure; ritornate, venite” e vegliate per il Signore; la notte è quasi finita!

Riferimenti 
1 Evangelism, p. 220.
2 Maranatha, p. 15.
3 The Great Controversy, p. 632.
4 Testimonies for the Church, vol. 2, p. 190.
5 Idem, p. 193.
6 Idem, p. 194.
7 The Great Controversy, p. 637.
8 Idem, p. 315,316.
9 The Acts of the Apostles, p. 361.
10 Testimonies for the Church, vol. 7, p. 140,141.
11 Christian Service, p. 147.
12 Idem, p. 80.
13 Idem.