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Ritornare ai vecchi sentieri

Avventisti del Settimo Giorno Movimento di Riforma
Conferenza Generale

 

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Roanoke, 2 Maggio 2019

Cari fratelli nel mondo
Cordiali saluti con le seguenti parole dell’ispirazione:

Invito personale di Cristo: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravate, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perchè io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. Perchè il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!” Matteo 11:28-30.
“L’inquietudine nasce dall’egoismo. Se siamo nati da Dio abbiamo la stessa mente di Gesù, quella mente che lo spinse a umiliarsi perché fossimo salvati. Allora non ricercheremo i primi posti ma desidereremo sederci ai piedi di Gesù e imparare da Lui; comprenderemo che il valore del nostro lavoro non consiste nell’ostentazione e nello scalpore che possiamo provocare con un’attività incessante. Il valore del nostro lavoro è proporzionato alla misura di Spirito Santo accordataci. La fiducia in Dio potenzia la mente per farci diventare, attraverso la pazienza, padroni di noi stessi. “ – La speranza dell’uomo, p. 244.
Le parole ispirate del profeta Geremia: “ Così dice l’Eterno: ‘fermatevi sulle vie e guardate e domandate dei sentieri antichi, dove sia la buona strada, e camminate in essa; così troverete riposo per le anime vostre’. Ma essi rispondono: ‘non cammineremo in essa’. ‘Ho posto su di voi delle sentinelle, che dicono: ‘Fate attenzione al suono della tromba!’. Ma essi rispondono: ‘Non faremo attenzione’. ‘Perciò, ascoltate, o nazioni, e sappi, o assemblea ciò che avverrà loro. Ascolta, o terra! Ecco, io faro venire su questo popolo una calamità, il frutto stesso dei loro pensieri, perchè non hanno prestato attenzione alle mie parole e neppure alla mia legge, ma l’hanno rigettata.” Geremia 6:16-19.
Geremia fu uno dei più grandi profeti dell’Antico Testamento.
Il ministero profetico fu portato avanti durante I regni degli ultimi cinque re giudei: Giosia (639-609); Ioacaz (nome reale di Shalum) (609); Ioiachim (nome reale di Eliakim), (609-598); Ioiachin(598), e Sedechia (nome reale di Mattanaia,(598-587), l’ultimo monarca di Giuda.
Durante il ministero di Geremia, Giuda passò attraverso una profonda apostasia. Il re Giosia iniziò una grande opera di riforma e sembrò che quel movimento avrebbe cambiato la condizione spirituale del popolo, ma tristemente non raggiunse il loro cuore.
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“La riforma sotto Giosia aveva purificato il paese dai santuari idolatrici, ma I cuori della
moltitudine non erano stati trasformati. I semi della verità che erano stati sparsi e avevano dato
promessa di abbondante raccolto erano stati soffocati dalle spine. Un altro simile sviamento
sarebbe stato fatale; e il Signore cercò di svegliare la nazione perchè si rendesse conto del suo
pericolo. Solo quando si sarebbe dimostrata leale a Geova avrebbe potuto sperare nel favore
divino e nella prosperità.
“Geremia richiamò ripetutamente l’attenzione ai consigli dati in Deuteronomio. Più di qualsiasi
altro profeta, egli enfatizzò gli insegnamenti della legge Mosaica e mostrò come questi
avrebbero potuto portare la benedizione più grande alla nazione e ad ogni cuore individuale.
‘Domandate dei sentieri antichi, dove sia la buona strada, e camminate in essa,’ egli supplicò ,
‘così troverete riposo per le anime vostre.’ Geremia 6:16.
Riforma nell’osservanza del Sabato
“In un’occasione, su ordine del Signore, il profeta si fermò presso una delle entrate principali
della città e lì esortò all’importanza dell’osservanza del santo giorno di Sabato. Gli abitanti di
Gerusalemme erano nel pericolo di perdere di vista la santità del Sabato e furono
solennemente avvertiti contro il seguire i loro scopi materiali in quel giorno. Una benedizione fu
promessa a condizione di ubbidire. ‘Se mi ascoltate attentamente’ dichiarò il Signore, e
‘santificate il giorno di sabato e non fate in esso alcun lavoro; allora I re e I principi che siedono
sul trono di Davide entreranno per le porte di questa città montati su carri e su cavalli, essi e i
loro principi, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà abitata per
sempre.’ Geremia 17:24, 25.
“Questa promessa di prosperità, come ricompensa all’ubbidienza, era accompaganta da una
profezia che annunciava terribili giudizi sulla città se i suoi abitanti si fossero mostrati infedeli a
Dio e alla Sua legge. Se gli inviti a ubbidire al Signore, Dio dei loro padri, e a santificare il giorno
di Sabato non fossero stati ascoltati, la città e I suoi palazzi sarebbero stati completamente
distrutti dal fuoco.
“In questo modo il profeta si schierava in favore dei principi così chiaramente sottolineati nel
libro della legge. Ma il regno di Giuda si trovava in condizioni tali che soltanto delle misure
energiche avrebbero potuto portare un miglioramento. Ecco perchè Geremia si impegnò con
fervore nei confronti dei peccatori. ‘Dissodate il vostro campo,’ egli implorò, ‘e non seminate
tra le spine.’ ‘O Gerusalemme, purifica il tuo cuore dalla malvagità, affinchè sia salvata.’
Geremia 4:3, 14.” Profeti e re, pp. 210.
Cari fratelli, noi stiamo vivendo in un tempo molto pericoloso. Cristo avvertì il Suo popolo che
‘perchè l’iniquità sarà moltiplicata, l’amore di molti si raffredderà’ (Matteo 24:12).
Al principio di questo messaggio, troviamo due appelli: uno di Cristo stesso e l’altro fatto da Dio
attraverso Geremia. Essi sono simili.
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Stiamo vivendo durante il giorno antitipico dell’espiazione, quando Cristo sta implorando in
favore del Suo popolo davanti al trono di grazia. Quale era l’atteggiamento di Israele nel giorno
dell’espiazione tipica?
“Nel servizio cerimoniale terreno, mentre il sommo sacerdote compiva l’opera di espiazione per
Israele, tutti erano invitati a pentirsi dei loro peccati e a umiliarsi davanti a Dio per non essere
esclusi dal popolo. Allo stesso modo, tutti coloro che desiderano che I loro nomi rimangano
scritti nel libro della vita dovrebbero ora, nei pochi giorni che ancora rimangono del tempo di
grazia, rendersi conto del proprio stato nei confronti di Dio, provare un sincero dolore per i
propri peccati e dimostrare un vero pentimento. E’ necessario un profondo e scrupoloso esame
di coscienza. Molti cristiani dovranno rinunciare alla leggerezza e alla frivolezza. Si profila una
lotta accanita per tutti coloro che vogliono vincere quelle tendenze al male che minacciano di
avere il sopravvento. L’opera di preparazione è individuale. Noi non siamo salvati in gruppo; la
purezza e la devozione dell’uno non possono compensare l’assenza di questi requisiti nell’altro.
Sebbene tutte le nazioni debbano comparire in giudizio davanti a Dio, Egli esaminerà con la
massima cura il caso di ogni singola persona, come se fosse l’unico essere al mondo. Ognuno
dovrà essere provato e trovato ‘senza difetto nè macchia’ nè cosa alcuna simile.” Il gran
conflitto p. 383.
Dove dovremmo focalizzare la nostra attenzione proprio ora? In Cristo, il nostro Sommo
Sacerdote, che sta presentando davanti al trono di grazia la Sua vita perfetta e il Suo sangue in
favore del Suo popolo. L’apostolo Paolo dice:
“Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di
Dio. Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, perchè voi siete morti e la
vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche
voi apparirete con lui in gloria.” Colossesi 3:1-4.
Qual’é il risultato pratico del guardare continuamente a Cristo mentre sta intercedendo per
noi?
“Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità. Passione,
desideri cattivi e avidità, che è idolatria; per queste cose l’ira di Dio viene sui figli della
disubbidienza, fra cui un tempo camminaste anche voi, quando vivevate in esse. Ma ora
deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, cattiveria; e non esca dalla vostra bocca
maldicenza e alcun parlare osceno. Non mentite gli uni agli altri, perchè vi siete spogliati
dell’uomo vecchio con I suoi atti, e vi siete rivestiti dell’uomo nuovo, che si va rinnovando nella
conoscenza ad immagine di colui che l’ha creato.” Colossesi 3:5-10.
Il giorno dell’espiazione è parallelo col tempo di suggellamento. Mentre Cristo sta intercedendo
per il Suo popolo nel luogo santissimo, lo Spirito Santo e gli angeli celesti stanno lavorando nel
suggellamento del popolo di Dio sulla terra.
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“Il giorno della vendetta di Dio ci è proprio vicino. Il suggello di Dio sarà posto solo sulle fronti
di coloro che gemono e sospirano per le abominazioni commesse sulla terra. Coloro che si
collegano nella simpatia col mondo e stanno mangiando e bevendo con gli ubriachi saranno
sicuramente distrutti con gli operatori di iniquità. ‘Gli occhi del Signore sono sui giusti e I suoi
orecchi sono attenti alla loro preghiera; ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il
male.’ 1 Pietro 3:12.
Il nostro stesso comportamento determinerà se riceveremo il suggello dell’Iddio vivente
oppure se saremo abbattuti dalle armi distruttrici. Alcune gocce dell’ira di Dio sono già cadute
sulla terra; ma quando le sette ultime piaghe saranno versate pure nella coppa della Sua ira,
allora sarà per sempre troppo tardi per pentirsi e cercare rifugio. Nessun sangue espiatorio
purificherà allora le macchie del peccato.
“’In quel tempo sorgerà Mikael,il gran principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un
tempo di tribolazione come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quell tempo
In quel tempo il tuo popolo sarà salvato, tutti quelli che saranno trovati scritti nel libro.’ Daniele
12:1. Quando verrà questo tempo, ogni caso sarà deciso; non ci sarà più un tempo di prova,
non più misericordia per gli impenitenti. Il suggello dell’Iddio vivente sarà sul Suo popolo.
Questo piccolo rimanente, incapace di difendersi nel conflitto mortale con le potenze della
terra che saranno allineate dalla schiera del dragone, avranno in Dio il loro difensore. La più
grande autorità terrena emanerà un decreto che obbligherà tutti ad adorare la bestia e a
ricevere il suo marchio sotto la pena della persecuzione e della morte. Possa Dio aiutare il Suo
popolo oggi per ciò che esso potrà fare in quell terribile conflitto senza la Sua assistenza!
“Coraggio, forza d’animo, fede e fiducia implicita nel potere di Dio di salvare non vengono in un
momento. Queste grazie celesti si acquistano con l’esperienza di anni. Tramite una vita di santi
sforzi e una ferma aderenza alla giustizia I figli di Dio stavano suggellando il loro destino.
Assaliti dalle innumerevoli tentazioni, sapevano che dovevano resistere fermamente oppure
essere sconfitti. Essi sentivano che avevano un grande compito da svolgere e che in una certa
ora potevano essere chiamati a deporre la loro armatura; e che se fossero giunti alla fine
della vita con la loro opera non svolta, sarebbe stato una perdita eterna. Essi accettarono
seriamente la luce dal cielo, come fecero I primi discepoli dalle labbra di Gesù. Quando quei
primi cristiani furono esiliati nelle montagne e nei deserti, quando furono abbandonati nelle
prigioni a morire di fame, di freddo e di torture, quando il martirio sembrava l’unica uscita dalla
loro distretta, essi si rallegrarono che erano stati considerati degni di soffrire per Cristo, che era
stato crocifisso per loro. Il loro degno esempio sarà una consolazione e un incoraggiamento per
il popolo di Dio che sarà portato nel tempo di tribolazione come mai prima.
Non tutti coloro che professano di osservare il Sabato saranno suggellati. Ci sono molti anche
tra coloro che insegnano la verità agli altri che non riceveranno il suggello di Dio sulle loro
fronti. Essi avevano la luce della verità, conoscevano la volontà del Maestro, comprendevano
ogni punto della nostra fede, ma non avevano opere corrispondenti. Costoro che erano così
familiari con la profezia e i tesori della sapienza divina avrebbero dovuto far agire la loro fede.
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Avrebbero dovuto ordinare alle loro famiglie di seguirli, affinchè attraverso una famiglia ben
ordinata potessero presentare al mondo l’influenza della verità sul cuore umano.
“A causa della loro mancanza di devozione e pieta e il loro fallimento nel raggiungere un grande
livello religioso, essi rendono altre anime contente della loro posizione. Gli uomini di giudizio
limitato non possono capire che prendendo a modello questi uomini che hanno così spesso
aperto a loro I tesori della Parola di Dio, essi sicuramente metteranno in pericolo le loro anime.
Gesù è l’unico vero modello. Chi vuole sapere cosa il Signore richiede da lui, deve oggi
investigare la Bibbia da se stesso in ginocchia davanti a Dio, con il cuore umile,
ammaestrabile di un bambino. Per quanto alto possa essere qualsiasi pastore nel favore di Dio,
se trascura di seguire la luce ricevuta da Dio, se si rifiuta di essere ammaestrato come un
piccolo bambino, finirtà nelle tenebre e negli inganni satanici e svierà altri nello stesso sentiero.
Neanche uno di noi riceverà il suggello di Dio mentre I nostri caratteri presentano una
macchia. Spetta a noi rimediare I difetti nei nostri caratteri, purificare il tempio dell’anima da
ogni contaminazione. Allora la pioggia dell’ultima stagione cadrà su di noi come la pioggia della
prima stagione cadde sui discepoli nel giorno delle Pentecoste.” Testimonies, vol. 5, pp.212-
214.
“Non appena il popolo di Dio sarà suggellato sulle fronti – non si tratta di un suggello o marchio
che possa essere visto, ma di un fondamento nella verità, sia intellettualmente che
spiritualmente, in modo che esso non sia smosso – proprio quando il popolo di Dio sarà
suggellato e pronto per la vagliatura, essa verrà. Anzi, è già iniziata; I giudizi di Dio sono oggi
sulla terra, per avvertirci affinchè possiamo sapere cosa sta per venire.” (Manuscript 173,
1902). {4BC 1161.6}
“Mentre il popolo di Dio affligge le sue anime davanti a Lui, implorando la purezza di cuore,
viene dato l’ordine: ‘Levategli di dosso I vestiti sudici’ e siano pronunciate le incoraggianti
parole: ‘Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità, e t’ho vestito di abiti magnifici’. Il vestito
senza macchia della giustizia di Cristo viene messo sui provati, tentati, eppure fedeli figli di Dio.
Il rimanente disprezzato è vestito in abiti gloriosi che non saranno mai contaminati dalle
corruzioni del mondo. I loro nomi sono conservati nel libro della vita dell’Agnello, registrati tra I
fedeli di tutte le epoche. Essi hanno resistito alle astuzie dell’ingannatore; non si sono
allontanati dalla loro lealtà a causa del ruggito del dragone. Ora sono in eterno al sicuro dai
stratagemmi del tentatore. I loro peccati sono trasferiti all’originatore del peccato. Il rimanente
non è solo perdonato e accettato, ma onorato. ‘Una bella mitra’ è posta sulle loro teste. Essi
devono essere come re e sacerdoti di Dio. Mentre Satana stave presentando le sue accuse e
cercando di distruggere questa compagnia, I santi angeli, invisibili, stavano andando avanti e
indietro, mettendo su di loro il suggello del Dio vivente. Questi sono coloro che stanno sul
Monte Sion con l’Agnello, avendo il nome del Padre scritto sulle loro fronti. Essi cantano il
nuovo canto davanti al trono, quel canto che nessun uomo può imparare se non I
centoquarantaquattromila che sono stati riscattati dalla terra. ‘Questi sono coloro che seguono
l’Agnello ovunque Egli vada . Costoro furono riscattati tra gli uomini, essendo I primi frutti a Dio
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e all’Agnello. E nelle loro bocche non fu trovata alcuna menzogna: poichè essi sono senza
macchia davanti al trono di Dio. “Testimonies, vol. 5, pp. 475, 476.
Come possiamo raggiungere quella condizione di vittoria?
“Ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. Perciò,
fratelli miei diletti, state saldi, incrollabili, addonanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che
la vostra fatica non è vana nel Signore.. 1 Corinti 15: 57, 58.
“La giustizia insegnata dal Cristo consiste nel conformare il cuore e la vita alla volontà rivelata di
Dio. I peccatori possono divenire giusti solo se hanno fede in Dio e mantengono con Lui una
comunione vivente. Allora la vera pietà eleverà i pensieri e purificherà la vita. Le forme esteriori
della religione si accorderanno con la purezza interiore; le cerimonie richieste dal servizio di Dio
cesseranno di essere prive di significato, come lo erano per i farisei ipocriti.. “La speranza
dell’uomo, p. 225,226.
“L’uomo peccaminoso trova speranza e giustizia solo in Dio; e nessun essere umano è giusto
quanto perde la fede in Dio e non mantiene un collegamento vitale con Lui.” – Testimonies to
Ministers and Gospel Workers, pp. 366, 367.
Cari fratelli, abbiamo una battaglia per mantenere un collegamento con Cristo attraverso lo
studio e l’ubbidienza alla Parola di Dio e rappresentare il Suo carattere a casa, sul lavoro e
ovunque andiamo. Le lezioni che si trovano in Giovanni 15 devono essere considerate
seriamente. Cristo disse: ‘Io sono la vite, voi siete I tralci; chi dimora in Me e Io in lui, porta
molto frutto; poichè senza di Me non potete fare nulla.” Giovanni 15:5.
“L’anima morta nei falli e nei peccati riceve la vita attraverso il collegamento con Cristo. Per
fede in Lui come Salvatore personale, si forma l’unione. Il peccatore unisce la sua debolezza alla
forza di Cristo, il suo vuoto con la pienezza di Cristo, la sua debolezza alla forza duratura di
Cristo. Allora egli ha la mente di Cristo. L’umanità di Cristo ha toccata la nostra umanità e la
nostra umanità ha toccata la divinità. In questa maniera, attraverso lo strumento dello Spirito
Santo l’uomo diventa partecipe della natura divina. Egli viene accettato nell’Amato.
“L’anima morta negli errori e nei peccati, riceve una nuova vita attraverso la comunione con
Cristo, basata sulla fede in Lui come Salvatore personale. Il peccatore, unendo la propria
debolezza alla forza del Cristo, la propria insufficienza alla sua pienezza, la propria fragilità alla
sua eterna Potenza, acquisisce il Suo spirito. L’umanità del Cristo si unisce alla nostra umanità, e
la nostra umanità si unisce alla Sua divinità. In questo modo, attraverso l’opera dello Spirito
Santo, l’uomo diventa partecipe della natura divina ed è accolto tramite il Figlio di Dio.
“Non basta stabilire questa comunione con il Cristo, bisogna anche preservarla. Gesù ha detto:
«Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane
nella vite, così neppur voi, se non dimorate in me» (v. 4).
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“Non si tratta di un’unione occasionale o di un collegamento lontano. Il ramo diventa parte
vivente della vite; dalla radice ai rami si trasmettono senza interruzione la vita, la linfa e la
capacità di portare frutto. Il tralcio non può vivere diviso dalla vite. Gesù ha detto che nessuno
può vivere separato da Lui. La vita ricevuta da Lui può essere preservata soltanto mediante una
comunione costante. Senza di Lui non si può né vincere un solo peccato né resistere a una sola
tentazione.” La speranza dell’uomo, p. 519.
Nei suoi ultimi giorni, Giosuè fece un potente appello per una riforma tra gli Israeliti: “Or
dunque temete l’Eterno, e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali I vostri
padri servirono di là dal fiume, e in Egitto, e servite all’Eterno. E se vi par mal fatto servire
all’Eterno, scegliete oggi a chi volete servire: o agli dèi ai quali I vostri padri servirono di là dal
fiume, o agli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate; quanto a me e alla casa mia,
serviremo all’Eterno. Allora il popolo rispose e disse: ‘Lungi da noi l’abbandonare l’Eterno per
servire ad altri dèi! Poichè l’Eterno, il nostro Dio, è quegli che ha fatto salir noi e I padre nostri
fuor dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù, che ha fatto quei grandi miracoli dinanzi agli
occhi nostri, e ci ha protetti per tutto il viaggio che abbiamo fatto, e in mezzo a tutti i popoli fra
I quali siamo passati; e l’Eterno ha cacciato d’innanzi a noi tutti questi popoli, e gli Amorei che
abitavano il paese, anche noi serviremo all’Eterno, perch’egli è il nostro Dio. E Giosuè disse al
popolo: ‘voi non potrete servire all’Eterno, perch’egli è un Dio santo è un Dio geloso; egli non
perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati.” Giosuè 24:14-19.
“Come presupposto di una vera riforma, il popolo doveva rendersi conto di essere incapace di
ubbidire a Dio con le proprie forze. Gli israeliti sarebbero stati condannati senza possibilità di
scampo dalla legge che avevano trasgredito. Finché avessero confidato nelle loro forze e nella
loro giustizia non avrebbero potuto ottenere il perdono dei loro peccati. Non potendo
soddisfare la legge perfetta di Dio, la richiesta di servirlo sarebbe stata inutile. Solo la fede in
Cristo avrebbe assicurato loro il perdono dei peccati e donato loro la forza per ubbidire alla
legge divina. Se volevano essere accettati da Dio dovevano smettere di contare sulle loro
possibilità per raggiungere la salvezza e affidarsi completamente nei meriti del Salvatore
promesso.” Patriarchi and Profeti, p. 440.
Possa il Signore garantirci questa esperienza essenziale durante questo tempo di prova.

Il vostro fratello nella beata speranza,

Davi Paes Silva.

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