PENSIERI E SENSAZIONI DI UN BATTEZZANDO
E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero a un luogo con dell’ acqua. E l’eunuco disse: Ecco dell’acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato? E Filippo disse: Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi. Ed egli rispose, dicendo: Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Allora comandò al carro di fermarsi; ed ambedue, Filippo e l’eunuco, discesero nell’ acqua, ed egli lo battezzò (Atti 8:36-38)
Domenica mattina, giorno fissato per il battesimo, avevo in mente questi versetti, relativi a uno degli episodi delle Scritture che personalmente preferisco. In queste quattro righe è espressa tutta la semplicità e la naturalezza ed al tempo stesso la complessità di questo “passo” che anche io mi accingevo a compiere. In questo episodio degli Atti degli Apostoli è illustrato benissimo quello che deve essere lo stato d’animo e l’atteggiamento di chi si accinge per la prima volta nella sua vita a fare un patto con il Padre, Nostro Creatore.
L’eunuco etiope è umile, conosce la sua imperfezione, legge le Scritture con passione e interesse, con la voglia di capirle e farle proprie, ma gli manca qualcosa per comprenderle a fondo. Quando il Signore mette Filippo sulla sua strada, gli dà una guida, un supporto per comprendere che quel versetto di Isaia, inizialmente per lui difficile da comprendere, è in realtà chiarissimo, e ci parla di Gesù, del Suo immenso amore, del Suo prezioso sacrificio cha rappresenta l’unica via di salvezza per l’umanità. Ma non basta avere una guida, un aiuto “umano”; quello che veramente accade nel tuo cuore, nel tuo animo, e nella mente, avviene ad opera dello Spirito Santo.
Allora l’umiltà di chi sa di essere imperfetto e inadeguato si traduce nella determinazione e nella tenacia, nella perseveranza nel cercare di migliorarsi, di tendere alla perfezione di Cristo, a quella stessa incrollabile fede e convinzione che portò Giacobbe a diventare Israele, dopo aver lottato con tutte le sue forze per conquistarsi la benedizione di Dio…” non ti lascerò andare finché non mi avrai benedetto!” è espressione di questo stato d’animo…. È lo stesso stato d’animo che porta l’eunuco a dire: “ecco dell’acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?”. Una frase significativa, detta dal profondo di un cuore trasformato e santificato dall’opera silenziosa e misteriosa ma potente ed evidente dello Spirito Santo.
E allora, pensando a questi versetti, mi è venuto in mente che anche io qualche anno fa come l’etiope ero seduto “sul mio carro”, solo, e provavo a riempire il vuoto che sentivo in me con una lettura appassionata delle Scritture, perché la Bibbia comunque mi attraeva ed affascinava anche se da un punto di vista più culturale che spirituale; e quindi alle prime difficoltà nel comprenderne appieno il significato non mi perdevo d’animo, ma insistevo, e riuscivo magari a chiarire singoli passaggi senza però riuscire a coglierne il collegamento, il filo logico meravigliosamente chiaro che ci parla di Gesù Cristo dal primo verso di Genesi all’ultimo di Apocalisse.
Ho avuto anche io bisogno dei miei “Filippo”, innanzitutto mia moglie, sua madre e suo fratello, poi le lezioni e le letture bibliche di Walter Veith, e poi i fratelli della Chiesa di Torino, che voglio ancora una volta ringraziare per l’amore e la pazienza con la quale hanno seguito, accompagnato e favorito il mio percorso spirituale.
Finché qualcosa si è fatta strada nel mio animo, mi ha fatto capire che non potevo continuare ad aspettare per cambiare la mia vita, per seppellire il mio io vecchio per farne nascere uno nuovo in Cristo e per Cristo, e che se “io credo che Gesù Cristo è veramente il Figlio di Dio” …allora…” cosa mi impedisce di essere battezzato?” … ed ecco l’acqua, fredda, calda, cosa importa? …Signore, sono pronto!
“Quando uscirono dall’ acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo, e l’eunuco non lo vide più; ma proseguì il suo cammino pieno di gioia” (Atti 8:39).
Vostro fratello in Cristo Gesù,
Dario Lauri.