L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che pancetta, salsicce e carni lavorate e carni rosse possono provocare il cancro. Un documento dello IARC, l’International Agency for Research on Cancer, ramo dell’Oms che si occupa di cancro afferma: «Il consumo di carne lavorata è stato inserito nel gruppo 1 (lo stesso nel quale compaiono sostanze che causano il cancro a pericolosità più alta come il fumo, il benzene, l’arsenico e l’alcol) in base a una evidenza sufficiente per il tumore colorettale». La carne in generale, come spiega la rivista Test dedicata ai consumatori, contiene grandi quantità di grasso e sembrerebbe fondato il dubbio che il composto che la rende rossa possa danneggiare lo strato interno dell’intestino.
Mentre la discussione imperversa sul web e sui social network c’è stata ovviamente la reazione rabbiosa da parte della lobby degli allevatori e produttori di carne, analoga a quella dei colossi del fumo nel momento in cui i loro prodotti vennero dichiarati cancerogeni. Si calcola infatti che solo il mercato della carne bovina negli Usa sia un business di 95 miliardi di dollari all’ anno. È piuttosto normale pensare quindi che introiti così ingenti si traducano in un’influenza politica, tale da mettere in discussione qualsiasi argomentazione che minacci il mercato della carne.
Come prevedibile quindi anche in questo caso non si è fatta attendere la risposta della lobby della carne che potesse controbattere i risultati resi noti dall’Oms. Alcuni scienziati hanno infatti messo in discussione che le prove fornite siano di entità sufficiente per trarre le conclusioni pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel rapporto. «Noi semplicemente non pensiamo che le evidenze rilevate supportino alcun nesso di causalità tra tutte le carni rosse e qualsiasi tipo di cancro» ha dichiarato Shalene McNeill, direttore esecutivo della nutrizione umana presso la National Cattlemen’s Beef Association (Ncba).
Insomma, gli interessi economici di un settore influenzano anche i pareri di medici e scienziati disonesti, pronti a sollevare una serie di questioni molto simili a quelle che si verificarono con le multinazionali del tabacco che per anni negarono una correlazione fra fumo e insorgenza del cancro nonostante fosse provata da innumerevoli studi. E la situazione si fa ancora più drammatica se si considera che solo nel 2012 i nuovi casi di tumore colo rettale diagnosticati sono stati circa 1,4milioni. Praticamente il terzo tipo di cancro più comune al mondo.
Una considerazione che emerge da tutto questo è che non dobbiamo basarci sulla sapienza e sulla scienza umana, ma sulla verità divina; anche su questo tema Dio ha sempre voluto avvertirci contro i pericoli di abitudini alimentari sbagliate. Dato il principio Biblico secondo il quale il corpo è il tempio dello Spirito Santo, e che noi siamo avvertiti di conservare i nostri corpi come un sacrificio vivente:
“Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio” (Romani 12:1,2).
Più di 160 anni fa, le conclusioni alle quali è giunta oggi la Organizzazione Mondiale della Sanità furono con forza e innegabile evidenza sostenute, dichiarate e scritte dalla sorella Ellen G. White, che non aveva la sapienza “umana” e l’istruzione scientifica, ma aveva l’ispirazione e l’illuminazione divina, che l’ha resa l’ultimo profeta del rimanente popolo di Dio.
Dal libro di Walter J. Veith “La Verità è ciò che conta-Fuggendo dal labirinto dell’errore”:
Ellen White suggerì che l’uso di prodotti di origine animale nella dieta era dannoso e che lo sarebbe diventato sempre di più col passare del tempo. La seguente affermazione, così in contrasto con le opinioni prevalenti ai suoi tempi, è una breve sintesi di ciò che scrisse su questo argomento: “La dieta a base di carne è un problema serio. Possono gli esseri umani vivere della carne di animali morti? La risposta, alla luce dataci da Dio, è no, decisamente no. Le istituzioni della riforma sanitaria dovrebbero educare su questo argomento. I medici che pretendono di conoscere il corpo umano non dovrebbero incoraggiare i loro pazienti ad insistere nell’uso di carne di animali morti. Essi dovrebbero considerare l’aumento di malattie nel mondo animale. La testimonianza di chi ha esaminato la questione è che molti pochi animali sono esenti da malattie e che l’usanza di mangiare molta carne sta portando a contrarre malattie di tutti i tipi, cancro, tumori, scrofola, tubercolosi ed altre infezioni simili”.
E’ l’intenzione di Dio, attraverso il messaggio di salute, di riportare l’umanità passo dopo passo a quello stile di vita che era stato originariamente predisposto per l’uomo. Quando Dio chiamò gli Israeliti, tramite il Suo profeta Mosè, fuori dall’Egitto verso Canaan, Egli cambiò anche lo stile di vita e la dieta del Suo popolo in modo da prepararli ai rigori di questa esperienza. Molti furono insoddisfatti e si ribellarono al piano di Dio e desiderarono i cibi a base di carne dell’Egitto. Coloro che si ribellarono abbandonarono la loro lealtà a Dio e, per loro scelta, interruppero il collegamento con il Creatore.
Oggi finalmente anche il mondo “secolare” si sta rendendo conto della bontà del piano di Dio per l’umanità e della riforma sanitaria propagata e sostenuta dalla Sua grande messaggera, Ellen G. White.
Dario Lauri, Chiesa Di Torino-Italia