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IDENTIFICANDO IL RE DEL NORD E IL RE DEL SUD- Un commento su Daniele 11.

 

IDENTIFICANDO IL RE DEL NORD E IL RE DEL SUD- Un commento su Daniele 11.

 

 

Daniele 11- Una lettura storica degli eventi

 

Il capitolo 11 del Libro di Daniele può essere interpretato in modo letterale e storico, come una successione di eventi storici che partono da Ciro e Dario e dai tre re persiani che li seguirono (Cambise, Dario 1^, Artaserse o Assuero come è chiamato nel libro di Esther), per poi passare ad Alessandro il Grande e alla successiva suddivisione del suo impero Greco-Macedone in 4 regni, di cui i più importanti erano a Nord (Siria) e a Sud (Egitto) di Gerusalemme, e successivamente all’affermazione di Roma e alla conquista della Palestina da parte dei Romani nel 63 A.C.. Ci sono riferimenti a Giulio Cesare, a Marco Antonio e Cleopatra, a Cesare Augusto e a Tiberio, e successivamente a Tito e alla distruzione di Gerusalemme sotto il suo regno. Tutto questo nei versi da 1 a 22. Successivamente nei versi da 31 in poi l’enfasi si sposta più su aspetti religiosi, su guerre tra sistemi religiosi più che tra imperi e entità politiche.

 

Una lettura profetica / tipologica

Per cui si può considerare tutto Daniele 11 come la descrizione delle lotte tra due entità politico-religiose apparentemente e inizialmente nemiche, il re del nord e il re del sud, accomunate dall’odio verso il popolo di Dio, tanto che poi i due re (due sistemi politico-religiosi contrari a Dio e al suo popolo) si alleeranno, faranno una sintesi e un’unione per combattere contro Cristo e i Suoi fedeli.

Sotto questa prospettiva il re del nord e il re del sud sono forze apparentemente in conflitto, accomunate dall’odio contro Dio e il Suo popolo, e quindi entrambe controllate e manovrate da Satana secondo una dialettica hegeliana (dal filosofo tedesco Hegel, che elaborò la teoria secondo la quale la storia umana è il prodotto di due forze contrarie, “tesi” e “antitesi”, che si combattono per poi creare una “sintesi”). Satana quindi crea due entità apparentemente in contrasto (appunto tesi-antitesi) e attraverso il loro scontro crea una sintesi, cioè la produzione di una condizione mentale collettiva coerente con i suoi scopi, cioè distruggere il popolo di Dio, coloro che sono fedeli a Cristo, alla Legge Divina e alla Testimonianza. Lo scopo è creare nella collettività uno stato mentale, un atteggiamento ostile al popolo di Dio.

Tipologicamente il re del nord rappresenta una alleanza di potere politico-religioso che vuole imporre al popolo di Dio l’adorazione di una falsa divinità, una nuova Babilonia, come appunto Babilonia voleva imporre agli Israeliti l’adorazione delle sue false divinità pagane. Infatti, Babilonia geograficamente si colloca a Nord di Israele (re del nord).

Sempre tipologicamente, il re del sud è rappresentato dall’Egitto (geograficamente a sud di Israele). Il Faraone impedì agli Israeliani di servire e adorare il proprio Dio e di osservare il Sabato, ma a differenza del re di Babilonia non impose a loro l’adorazione degli dei egiziani. Per cui il re del sud è un potere che combatte Dio negando ogni adorazione, ogni spiritualità, è un alleanza di poteri secolari, anti-religiosi, ateistici, mentre il re del nord vuole sostituire l’adorazione del vero Dio con adorazione di una falsa divinità ed è quindi un sistema politico-religioso, ma contrario al vero Dio.

 

 

La Storia conferma la Profezia: Chi è il Re del Nord?

 

Geremia 1:14, 6:1, 47:2, 50:3 dice che la vera distruzione per Gerusalemme viene dal nord; il re del nord è il potere più pericoloso e maggiormente adatto agli scopi di Satana, che di fatto vuole essere adorato al posto di Dio. Il re del nord è in realtà il vero usurpatore che vuole mettersi al posto di Dio pretendendo di essere adorato (come appunto Nebukadnetsar). Nella mitologia dei Caananiti, il dio Baal si trovava a Nord, ma il Nord è in realtà il posto di Dio, per cui il re del nord occupa illegittimamente il posto di Dio. Il fiume Eufrate che bagnava Babilonia rappresenta le moltitudini di persone che servono il re del Nord, Babilonia, il potere politico-religioso che si vuole collocare al posto di Dio. In Isaia 14:13 Lucifero voleva la posizione di Dio, che si trovava a Nord. La posizione a Nord significa essere adorati, che è prerogativa solo di Dio.

Martin Lutero e James White scrissero chiaramente che anche il re del nord di Daniele 11 rappresenta il Papato. Sia Daniele 11 che Apocalisse da 13 a 19 descrivono i pericoli, le persecuzioni subite dal popolo di Dio ad opera delle forze sataniche coalizzate nella Babilonia Spirituale e la successiva vittoria e liberazione del popolo di Dio. Daniele 11 individua il capo di questa coalizione politico-religiosa con il re del nord, e quindi con il Papato, che è anche la bestia di Apocalisse. La stessa tipologia è usata da Ezechiele 28:2 su Tiro e sul suo re. E’ la stessa simbologia del re del nord, e quindi il Papato che siede al posto di Dio, pretendendo di essere Dio e chiedendo adorazione e sottomissione a tutti. Tiro era anche un importante potere economico e commerciale. Babilonia, conquistando Tiro, aggiunse il potere economico a quello religioso e politico. Di fatti da secoli il Papato, come Babilonia, rafforza le sue pretese religiose con diretti interventi in politica e con un fortissimo potere economico con interessi commerciali in banche, aziende, etc. Significativo e non casuale che, dal punto di vista letterale e storico, il principe di Tiro era Ethbaal, padre di Jezebel, moglie di Ahab, nota come colei che indusse gli Israeliti a professare il culto pagano e idolatrico di Baal. In Ezechiele 28:12-15 il re di Tiro rappresenta Lucifero. Lucifero è il dragone, che da direttamente il potere al re del nord di Daniele 11, e alla bestia di Apocalisse 13.

2 Tessalonicesi 2:3-4, Apocalisse 13, Daniele 11 e Ezechiele 28 descrivono lo stesso tipo di potere. Un potere religioso e politico nato dal mare (dalle nazioni, dai popoli, da terre già popolate, vedi Apocalisse 17:15), che mette insieme le caratteristiche di imperi, poteri e civiltà del passato (Babilonia, Medo-Persia, Grecia, Roma pagana), che ha ricevuto autorità direttamente dal dragone, cioè da Satana al cui servizio opera, che pretende adorazione al posto del vero Dio, usurpandone le prerogative, che conta anche su forti interessi ed influenze in campo economico.

La simbologia biblica usata da Ezechiele pone il trono di Dio a Nord (Sion), per cui questo potere vuole collocarsi al posto di Dio, appunto a Nord, e quindi è il re del nord di Daniele 11.

Re del Nord /Re del Sud: due facce della stessa medaglia?

 

Satana si serve sia del re del sud sia del re del nord. Il primo gli serve per eliminare la verità, la fede biblica dalla mente delle persone, il secondo gli serve per immettere nella mente delle persone l’errore spacciato per una nuova verità spirituale. Così pretende di raggiungere il suo scopo, che è la sintesi hegeliana di tesi e antitesi. Il re del nord è il suo strumento per ottenere adorazione, il re del sud è altrettanto un suo strumento per garantire la ribellione contro Dio e l’eliminazione della fede religiosa. Il re del nord è la nuova Babilonia, un potere che nasce da un’alleanza e unione politica (stati, governi, partiti) e religiosa (chiese) sotto la guida del Papa. Il re del sud non rappresenta un sistema religioso che richiede adorazione, ma il suo (apparente) contrario in senso hegeliano, cioè l’insieme di tutti gli “ismi” che negano Dio, la religione e la spiritualità (illuminismo, umanesimo, secolarismo, ateismo, evoluzionismo, esistenzialismo, comunismo) per fare in modo che ci si basi solo sull’uomo, il suo intelletto e/o i suoi sentimenti per governare il mondo. Re del nord e re del sud sembrano in guerra e in conflitto, ma in realtà Daniele 11:27 li descrive seduti allo stesso tavolo, con lo stesso proposito (fare il male) perché in realtà sono entrambi strumenti nelle mani dello stesso capo, Satana. Gran parte delle filosofie e degli “ismi” che costituiscono il re del sud hanno come ispiratori/iniziatori occulti persone appartenenti all’ordine dei gesuiti, il che evidenzia ancora di più come il conflitto tra i re del nord e del sud sia solo apparente. La filosofia prevalente nel mondo moderno enfatizza l’individuo come artefice unico della propria felicità, esalta il potere dell’individuo, della sua mente, cancella e combatte ogni riferimento a Dio e a Gesù ed è parte integrante del sistema rappresentato del re del sud.

Il Generale Francisco Franco, dittatore fascista della Spagna e il più fedele alleato della Chiesa Cattolica (Gesuiti e Opus Dei) e del Papa, definì la guerra civile spagnola (1936-1939) come una guerra religiosa più che politica, combattuta sia da cristiani che da musulmani contro il materialismo e l’ateismo. Ciò sembrava sottolineare un aspetto dell’apparente battaglia tra re del nord e re del sud, che è una battaglia per la conquista delle menti degli uomini ma un conflitto solo apparente perché entrambe le forze in gioco sono controllate dallo stesso burattinaio.

Nella storia (confermata dalla Bibbia in libro dei Re), il re del nord (Nebukadnetsar di Babilonia) sconfisse il re del sud (il faraone di Egitto Necho) a Karkimesh, nell’attuale Siria. Tipologicamente, alla fine dei tempi, l’apparente conflitto tra i due re si concluderà con la vittoria del re del nord, cioè il mondo sarà portato a sostituire all’ateismo, al rifiuto della religione, l’accettazione di una falsa religione che unirà tutte le confessioni sotto il dominio spirituale e politico della Roma Papale. Sbaglia chi identifica il re del sud con l’Islam e il re del nord con il Papato. In realtà l’Islam fa parte dello stesso sistema del re del nord, in quanto è un sistema di falsa adorazione, di falsa religiosità. Nella sua componente estremista sembra fatto apposta per fare in modo che le persone pensino che l’unica alternativa alla guerra religiosa è l’unione tra tutte le religioni sotto la guida di Roma; nella sua componente cosiddetta moderata, l’Islam è già di fatto parte integrante dell’ecumenismo della nuova Babilonia che riconosce il Papa come guida spirituale.

Dopo aver sconfitto il Faraone, cioè il re del sud, Nebukadnetsar, re del nord, distrusse Gerusalemme. Per cui alla fine dei tempi quando l’antitipico re del nord avrà sconfitto il secolarismo e l’ateismo e avrà conquistato la mente e la coscienza degli uomini, allora partirà per distruggere il tempio di Dio, e il Suo popolo. Babilonia (re del nord) distrusse il primo tempio di Gerusalemme. Roma pagana (re del nord antitipicamente) distrusse il secondo tempio di Gerusalemme nel 70 d.C.

Roma spirituale (a sua volta antitipico re del nord) con i suoi alleati politici e religiosi vorrà distruggere il rimanente popolo di Dio alla fine dei tempi.

 

LA PROFEZIA DI DANIELE 11 E QUELLA DEI 1260 GIORNI- NAPOLEONE RE DEL SUD

Al tempo della fine (Daniele 11:40) ci sarà un conflitto tra queste due forze apparentemente contrapposte, in senso hegeliano (tesi/antitesi). La prima parte indica che l’inizio di questo conflitto coincide con il 1798, il termine della profezia dei 1260 giorni, quando iniziò il tempo della fine e il papato (re del nord) ricevette una mortale ferita dal re del sud (in quel caso Napoleone, attraverso il suo generale Berthier che entrò in Roma facendo prigioniero il papa); questo segnò la temporanea fine del potere politico del papato, in quanto i Francesi crearono a Roma un regime secolare; il secolarismo (re del sud) sembrò prevalere sul re del nord.

Storicamente Napoleone rappresenta tutte le caratteristiche del re del sud, un potere ateo, materialista, secolare che vuole dividere il potere religioso da quello politico; non è un caso che come nel passato il re del sud era il Faraone, dopo lo divenne Napoleone, che aveva conquistato l’Egitto con la famosa “campagna d’Egitto”, e che era affascinato dall’antico Egitto, dai suoi riti e cultura e dal suo sistema politico. Napoleone fu iniziato alla Massoneria tra il 1795 e proprio il 1798 e in quegli anni ci fu un grande incremento delle società segrete. Sotto il suo regno fu garantita libertà religiosa, la chiesa cattolica perse i suoi privilegi e il suo potere politico e furono riconosciuti diritti anche agli ebrei, in precedenza perseguitati. Napoleone donò alla nuova Repubblica degli USA la Statua della Libertà, simbolo massonico, che è a New York ma che fu costruita in Francia.

Pochi sanno che Napoleone fu il primo a tentare di ristabilire uno stato ebraico in Palestina, nel 1799 (149 anni prima della fondazione dell’attuale Stato di Israele nel 1948). L’imperatore francese non riuscì nel suo intento per l’intervento armato dell’Inghilterra. Napoleone fu il precursore quindi del sionismo; lui credeva che la Bibbia predicesse che alla fine dei tempi avrebbe dovuto esserci un nuovo stato ebraico in Palestina, che avrebbe ricostruito il tempio di Gerusalemme e che tutti gli ebrei riuniti lì sarebbero stati convertiti al Cristianesimo e poi perseguitati dall’Anticristo, che sarebbe sorto in futuro, in quel periodo, e che sarebbe stato un re ebreo della stirpe di Dan contrario alla conversione degli Ebrei a Cristo. Questa teoria è di origine gesuitica, si chiama “visione futuristica dell’Anticristo” ed è stata diffusa dai gesuiti per eliminare la vera profezia secondo la quale l’Anticristo già esiste, è già all’opera ed è il Papato. Questa teoria si è diffusa enormemente, tanto che oggi quasi nessuna chiesa protestante crede che l’anticristo sia il papato, ma tutti credono che debba ancora venire e che sarà un potere che perseguiterà il nuovo stato, la nuova nazione ebraica. Per cui lo Stato di Israele è funzionale a questa teoria, e la sua creazione ha confermato per tanti questa dottrina, ed ha contribuito a far abbandonare l’opinione che l’anticristo sia il Papato. Si parla dell’intenzione di ricostruire per la terza volta il tempio di Gerusalemme, mentre la Bibbia insegna che il tempio di Dio non è un tempio letterale costruito da pietre ma sono gli uomini fedeli, il Suo popolo, che la nuova Gerusalemme scenderà dal cielo e non sarà costruita su questa terra, e che l’Israele di Dio è composta da tutti i credenti e non solo da chi è ebreo di razza o Israeliano di nazionalità. La teoria sbagliata e pericolosa, di origine gesuitica, si chiama “Dispensazionalismo”.

(A questo punto, come inciso, è necessario scoprire alcune verità storiche sull’attuale Stato di Israele: la religione dello stato non è il giudaismo fondato sulla Torah (i primi 5 libri della Bibbia scritti da Mosè) ma l’ebraismo, fondato sul Talmud (un insieme di regole morali e religiose scritte da rabbini alcuni secoli dopo la morte di Cristo, e che contiene una serie di affermazioni blasfeme, vergognose e offensive contro Gesù) e sulla Kabbala, un libro esoterico ed occultistico. La maggioranza dei cosiddetti ebrei che popola oggi Israele non ha nulla a che fare con i Giudei, la discendenza del popolo eletto, la stirpe di Abramo da cui nacquero Davide e poi Gesù. Sono discendenti di un popolo di origine persiana che viveva nell’Europa dell’Est chiamati Khazari, che furono convertiti dai rabbini e che adottarono l’ebraismo talmudico. La loro lingua era un insieme di espressioni derivanti da lingue baltiche e germaniche, scritte con lo stesso alfabeto giudaico ma che in realtà non aveva nulla a che vedere con l’aramaico parlato in Palestina ai tempi di Gesù (lingua nella quale è scritto tutto il Vecchio Testamento); e questa lingua detta Yddish è ancora oggi la lingua ufficiale dello Stato di Israele).

 

CONCLUSIONE- UNO SGUARDO ALL’ATTUALITA’ NEL TEMPO DELLA FINE (applicando il principio di interpretazione profetica di Giovanni 13:19*)

 

Dal 1798 in poi il mondo è stato dominato dal secolarismo, da un pensiero materialistico, da filosofie atee che negano ogni religione e ogni spiritualità, e questo accade anche oggi laddove tutte le leggi, i sistemi politici ed anche educativi del mondo tendono a negare o a trascurare la religiosità, ma questo porterà a un “crollo” dei valori morali della società, al punto tale che la filosofia del re del nord (falsa religiosità di Babilonia) prenderà il sopravvento perché la gente chiederà standard morali che la filosofia del re del sud ha completamente distrutto, e quindi gli eventi si ribalteranno (Daniele 11:40 seconda parte) ed il conflitto sarà vinto dal re del nord (la ferita mortale sarà guarita). Con il re del nord che ristabilirà l’unione tra potere religioso e potere politico/temporale che esisteva prima del 1798 ci sarà la forza militare (carri e cavalieri) e quella economica (navi). I popoli che secondo Daniele 11:41 scamperanno alla distruzione (Edom, Moab, Ammon) erano tutti discendenti di Abramo. Questi rappresentano il residuo, il rimanente che alla fine dei tempi si opporrà al potere del re del nord, e che avranno la mentalità e il comportamento di Abramo, basato sulla fede in Dio.

Il re del nord controllerà l’economia mondiale (oro, argento e pietre preziose…). La mentalità, la cultura del re del sud è così spazzata via dal re del nord, che prevarrà grazie alla paura, al timore causato tra gli uomini da caos, guerre, distruzioni (le due guerre mondiali, i conflitti attuali in ogni parte del mondo, il terrorismo islamico) che faranno pensare alla necessità di sostituire all’ateismo e secolarismo un ritorno alla moralità e alla religiosità; ma non sarà la vera religiosità di Dio, sarà la religiosità di Babilonia, un nuovo potere che di nuovo unisce, come prima del 1798, autorità religiosa e autorità politica, e che fa leggi in materia religiosa. La nuova moralità, l’apparente e rassicurante risposta a violenza, guerra, odio, corruzione, perversità che dominano nel mondo, sarà però di nuovo la Chiesa di Roma, il cattolicesimo, ed i suoi alleati politici e religiosi nel Movimento Ecumenista e nel Nuovo Ordine Mondiale. Un nuovo “Sacro Romano Impero” che controllerà, come nel MedioEvo, tutto il mondo, religioso, politico, economico e culturale.

In Daniele 11:44 il re del nord è turbato da notizie che giungono dall’est e dal nord (la seconda venuta di Gesù sarà visibile inizialmente da est- Ezechiele 43:2, la distruzione degli empi da parte di Dio sarà come un vento di tempesta che viene da nord- Ezechiele 1:4, il monte di Dio, il suo trono è verso Nord- Salmi 48:2), e poi giungerà la sua fine e nessuno lo aiuterà (qui si riprende il concetto della profezia in Apocalisse sulla distruzione dell’uomo del peccato attraverso lo splendore della venuta del Signore). Prima di essere distrutto, però, il re del nord pianterà le sue tende tra i mari (le nazioni) e il glorioso monte santo; significa che pianterà le sue tende tra il popolo di Dio, significa che, purtroppo, il re del nord proverà, prima della fine, a impiantare le sue dottrine, la sua mentalità anche all’interno della chiesa di Dio, a influenzarne il pensiero mescolando le sue false dottrine con la verità Biblica…..come Balaam fece in modo che l’apostasia si infiltrasse all’interno dell’accampamento del popolo di Dio, degli Israeliti. Ma non vincerà, come non vinse Balaam allora. La figlia vergine di Babilonia, le chiese apostate, saranno distrutte, e rimarranno vedove e senza figli (Isaia 47:9). Il falso sistema religioso di Babilonia, con l’alleanza tra chiese apostate, potere politico, economico (i mercanti in Isaia 47:15) e spiritualismo e misticismo “new-age” (gli incantesimi, sortilegi, astronomi in Isaia 47:12-13) crollerà di fronte all’apparizione di Michele, capo dell’esercito dell’Eterno, Gran Principe, Nostro Difensore, Nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. Amen!

*= Dal 1844 in poi, tutte le profezie relative a eventi futuri ci danno un quadro generale, di massima degli eventi che saranno conosciuti nel dettaglio al momento del loro compimento.

“Ve lo dico fin d’ ora prima che avvenga, affinché quando sarà avvenuto, crediate che io sono il Cristo” (Giovanni 13:19).

 

Dario Lauri- Chiesa di Torino

 

2 Commenti

  • Babilonia era città, ed è città. La falsa religione era dei sacerdoti, oggi è dei sacerdoti. La Bibbia spiega che esistono due gruppi, i politici ed i religiosi. Nabucodonosor era politico, i suoi sacerdoti incluso Daniele erano religiosi. Daniele rischiò di morire quando il Re decise di punire i sacerdoti babilonesi. Perciò il potere politico è superiore a quello religioso. Perchè fare una forzatura intellettuale è definire Babilonia oggi una religione, quando a Babilonia la religione era uno strumento, non lo strumento. Oggi ci troviamo in un inganno mostruoso, definiamo Babilonia essere Sistema Religioso, ed il Falso Profeta essere Sistema Politico. Quello che era sempre sarà, il concetto è immutabile, Babilonia è un Impero, è l’Impero che guida il Pianeta, la Religione di Babilonia oggi è il relativismo, è un ateismo che parla di Dio ma annienta Dio, è una forza di ateismo subdola, che ti parla di Dio ed uccide lo Stesso con gli insegnamenti dell’Evoluzionismo. Il Regno del Sud oggi, è l’Oriente, l’Occidente è la zona della terra gestita da Babilonia, la stessa cerca di occupare l’Oriente, come cercò Alessandro Magno e Giulio Cesare, ma entrambi furono fermati. Il SOGNO del Mondo Globale non è di oggi, ma era di Nimrod per esempio, di Alessandro per esempio…..ed oggi degli USA. Ma il Regno del Sud è in fase espansiva, è in fase di rafforzamento profetico, è in fase affinchè si attivi Daniele 11:29,30 o secondo sigillo dell’Apocalisse.

    • Buongiorno, desideriamo ringraziarla per l’attenzione che ha dimostrato per il sito della nostra chiesa e per le domande poste e per le affermazioni sicuramente interessanti. Quanto riportato nell’ articolo su Daniele 11 non rappresenta opinioni di persone ma e’ la Verita’ basata unicamente sulla Parola di Dio e cioe’ la Bibbia. Noi come chiesa non crediamo e non propagandiamo idee di uomini ma solo quello che e’ scritto nella Bibbia in quanto divinamente ispirato. Se ritiene saremmo felici di venirla a trovare per leggere insieme le Sacre Scritture affinche’ lei possa convincersi che per noi Avventisti del Settimo Giorno – Movimento di Riforma non esiste la frase “io penso che…”sui temi di fede ma solo e unicamente ” sta scrttto”. Cordiali saluti e benedizioni.

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