Bontà

Joao Moreno (Brasile)
[Presidente degli ADSG Movimento di Riforma dal 1983 al 1991]

Quant’è grande la bontà che tu riservi a quelli che ti temono, e di cui dai prova in presenza dei figli degli uomini, verso quelli che confidano in te!” (Salmi 31:19).

“Provate e vedrete quanto il Signore è buono! Beato l’uomo che confida in lui” (Salmi 34:8).

La bontà è la sesta grazia del frutto dello Spirito Santo. La benignità, la mansuetudine, l’amore e la cortesia sono spesso considerati sinonimi di bontà e sono pertanto associati a questo frutto dello Spirito.

La bontà di Dio

Quando Mosè implorò Dio di mostrargli la Sua gloria, la sua petizione ottenne risposta nelle seguenti parole: “Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, proclamerò il nome del Signore davanti a te; farò grazia a chi vorrò fare grazia e avrò pietà di chi vorrò avere pietà….Il Signore discese nella nuvola, si fermò con lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui e gridò: ‘Il Signore! Il Signore! Il Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà” (Esodo 33:19; 34:5, 6).

L’apostolo si domanda, “disprezzi le ricchezze della Sua bontà, della Sua pazienza e della Sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?” (Romani 2:4).

“Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purchè tu perseveri nella sua bontà” (Romani 11:22).

Salmo 136 contiene 26 versetti che magnificano la grande bontà di Dio, che deve essere proclamata ad ogni creatura vivente sulla faccia della terra. Questa bontà guida i figli di Dio in tutti i tipi di circostanze, poiché l’amore di Dio è eterno.

La bontà di Cristo

Nella Sacra Bibbia, Cristo è chiamato “il Buon Pastore” che ha cura del Suo gregge. Il buon pastore non ha paura di fare dei sacrifici. Egli non si preoccupa del tempo; a qualsiasi ora del giorno e della notte è pronto per rispondere alle necessità delle sue pecore. Il buon pastore trova i pascoli migliori per il suo gregge, qualsiasi sia il sacrificio che ciò possa richiedere dalla sua parte. Il buon pastore si identifica con ciascuna delle sue pecore e le conosce una per una per nome.

“Cristo, il Pastore celeste, ha cura del Suo gregge che è sparso in tutto il mondo. Egli ci conosce tutti per nome. Egli conosce la stessa casa nella quale viviamo e il nome di ciascun inquilino. Egli ha cura di ciascuno come se non ci fosse nessun altro in tutto il mondo.

“Il pastore andò davanti al suo gregge e affrontò tutti i pericoli.

Egli incontrò le bestie selvagge e i ladroni. Alle volte il pastore veniva ucciso mentre guardava il suo gregge.

“Così il Salvatore guarda il Suo gregge di discepoli. Egli è andato davanti a noi. Egli ha vissuto sulla terra come viviamo noi. Egli era un bambino, un  giovane e un uomo. Egli vinse Satana e tutte le sue tentazioni, cosicché noi possiamo vincere.

“Egli morì per salvarci. Anche se ora Egli è in cielo, non ci dimentica neanche per un momento. Egli manterrà al sicuro ogni pecora. Neanche uno che Lo segue può essere preso dal grande nemico.”1

La più grande dimostrazione dell’amore e della bontà di Gesù fu rivelata sulla croce del Calvario.

“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).

Cristo si identifica coi nostri interessi, scoprì il Suo petto per ricevere il colpo della morte, prese la colpa dell’uomo e la sua penalità e offrì in favore dell’uomo un sacrificio completo a Dio. Per la virtù di questa espiazione Egli ha il potere di offrire all’uomo la perfetta giustizia e la piena salvezza. Chiunque crederà a Lui come al Salvatore personale non perirà ma avrà la vita eterna.”2

“Ringraziate Dio per il dono del Suo amato Figlio e pregate che Egli possa non esser morto invano per voi. Lo Spirito vi invita oggi. Venite con tutto il vostro cuore a Gesù e potete chiedere la Sua benedizione.”3

“La morte di Cristo è la prova del grande amore di Dio per l’uomo. Essa è la nostra garanzia di salvezza. Rimuovere la croce dal cristiano è come rimuovere il sole dal cielo. La croce ci avvicina a Dio e ci riconcilia con il suo Spirito. Con la tenera compassione di un padre per i figli, Geova guarda alle sofferenze che suo Figlio ha sopportato per poter salvare l’umanità dalla morte eterna e ci accetta nel Suo amato.

“Senza la croce, l’uomo non potrebbe avere comunione col Padre. Da essa dipende ogni nostra speranza. Da esso si riflette la luce dell’amore di Cristo, e quando ai piedi della croce guarda Colui che morì per salvarlo, egli può gioire con la gioia completa, perché i suoi peccati sono perdonati. Inginocchiato ai piedi della croce, egli ha raggiunto la più elevata posizione che l’uomo possa ottenere.”4

La bontà dello Spirito Santo

Il salmista pregò, “insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio; il tuo Spirito benevolo mi guidi interra piana” (Salmi 143:10).

Perché “il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità” (Efesi 5:9).

“Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili, e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio” (Romani 8:26, 27).

“Questa è la parola che il Signore rivolge a Zorobabele: ‘Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio’, dice il Signore degli eserciti” (Zaccaria 4:6).

Gesù spiegò che “il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mo nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto” (Giovanni 14:26).

“Perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento stesso quello che dovrete dire” (Luca 12:12).

Lo Spirito Santo ha svolto un ruolo importante nella vita degli esseri umani dall’inizio del mondo – e questo continuerà fino al compimento finale dei generosi piani per la razza umana.

“Lo Spirito Santo era il più grande dono che potesse chiedere al Padre per il progresso del Suo popolo. Lo Spirito era l’agente della rigenerazione, mediante il quale il sacrificio di Gesù diveniva valido. La potenza del male si era rafforzata durante i secoli e gli uomini si sottomettevano pienamente all’influsso satanico. Il peccato poteva essere affrontato e vinto solo tramite la terza Persona della Divinità, nella pienezza della Sua potenza.”5

“Quando uno è pienamente svuotato dall’io, quando ogni falso dio è gettato via dall’anima, il vuoto è riempito dall’entrata dello Spirito di Cristo. Costui ha la fede che purifica l’anima dalla contaminazione. Egli è reso conforme allo Spirito e si occupa delle cose dello Spirito. Egli non ha fiducia in se stesso. Cristo è tutto in tutto. Egli riceve con mansuetudine la verità che viene costantemente svelata e dà al Signore tutta la gloria, dicendo, ‘a noi Dio le ha rivelate per mezzo del Suo Spirito’ (1 Corinti 2:10) …

“Lo Spirito che rivela, anche opera in lui i frutti della giustizia. Cristo è in lui, ‘una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna’ (Giovanni 4:14). Egli è un ramo della Vera Vite e porta ricchi grappoli di frutta alla gloria di Dio. Qual è il carattere del frutto portato? – Il frutto dello Spirito è ‘amore’, non odio; ‘gioia’, non scontentezza e lamentele‘; pace’, non irritazione, ansietà e prove costruite. E’ ‘pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, temperanza’ (Galati 5:22, 23).”6

“Coloro che hanno questo Spirito saranno collaboratori di Dio…Essi pronunciano parole di significato serio e dal tesoro del cuore portano cose pure e sacre secondo l’esempio di Cristo.”7

La bontà dei figli di Dio

“Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate” (1 Corinti 2:12).

“Al tempo dell’antico Israele ogni offerta presentata a Dio come sacrificio veniva esaminata accuratamente. Se l’animale aveva un’imperfezione, veniva scartato perché Dio aveva ordinato che l’offerta fosse senza difetti. I cristiani sono esortati a presentare i loro corpi in ‘sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio’. Per farlo, tutte le loro energie devono essere conservate nelle migliori condizioni possibili. Ogni abitudine che indebolisce il vigore fisico o mentale squalifica l’uomo per il servizio del suo Creatore. Dio non può accontentarsi se non gli offriamo il meglio. Gesù disse: ‘…Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore…’ (Matteo 22:39). Coloro che amano Dio con tutto il cuore proveranno il desiderio di offrirgli il servizio migliore e si sforzeranno continuamente di sottoporre ogni facoltà del loro essere a quelle leggi che potenzieranno le loro capacità di adempiere alla sua volontà Essi, perciò, non renderanno né debole né contaminata, cedendo agli appetiti e alla sensualità, quell’offerta che presentano al Padre celeste…”

“Paolo scrive ai Corinti: ‘purifichiamoci d’ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timor di Dio’ (2 Corinti 7:1).8

Quando adempiremo le condizioni date nella parola di Dio, la promessa è sicura: “ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8).

Essere un cristiano significa essere simile a Cristo. Dio il Padre, Gesù Cristo il Figlio di Dio e lo Spirito Santo, manifestano la pura bontà in questo mondo, poiché questa è l’essenza del carattere di Dio. Similmente, i figli di Dio in questo mondo devono manifestare le stesse grazie – il frutto dello Spirito Santo. Cristo ha messo quest’opera nella cura della Sua chiesa. Per aver successo in questo mondo, la chiesa deve avere la guida dello Spirito Santo.

“Molti desiderano intensamente l’amichevole simpatia… Noi dovremmo essere disinteressati, cercando sempre le opportunità, anche nelle piccole cose, per mostrare gratitudine per i favori che abbiamo ricevuto dagli altri e guardando le opportunità per rallegrare gli altri e illuminare e sollevare i loro dolori e pesi attraverso azioni di tenera gentilezza e piccole azioni di amore. Queste cortesie premurose che, iniziando nelle nostre famiglie, si estendono fuori dal circolo familiare aiutano a completare la somma della felicità della vita…

“Noi tutti dovremmo diventare testimoni di Gesù. Il potere sociale, santificato per la grazia di Cristo, deve essere migliorato per conquistare le anime al Salvatore. Il mondo veda che noi non siamo egoisticamente assorbiti nei nostri interessi, ma che desideriamo che altri condividano le nostre benedizioni e i nostri privilegi…

“Se siamo cortesi e gentili a casa, porteremo il profumo di una piacevole disposizione quando saremo lontani da casa. Se manifestiamo tolleranza, pazienza, mansuetudine e forza d’animo a casa, saremo in grado di essere una luce per il mondo.”9

“Padri e madri … dovreste sentire il dovere di modellare il carattere dei figli, col vostro stesso insegnamento ed esempio e con l’aiuto della grazia di Dio, fin dai loro primi anni affinché siano puri e nobili e siano attratti dal bene e dalla verità…L’amore per la verità, la purezza e la bontà, sia subito impiantato nell’anima.”10

Zelanti di buone opere

Noi dobbiamo sempre tenere in mente che il nostro Signore e Salvatore “ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone” (Tito 2:14). “Infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Efesi 2:10). Per questo scopo, noi dovremmo considerare l’esempio della prima chiesa cristiana:

“I discepoli pregavano con intenso fervore per essere idonei a incontrarsi con tutti gli uomini e per testimoniare nella loro vita quotidiana con parole che guidassero i peccatori a Cristo.”11

“L’insegnamento di Cristo aveva guidato i discepoli a ricercare il bisogno dello Spirito. Con l’insegnamento dello Spirito, essi ricevevano la qualificazione finale per poter compiere l’opera della loro vita. Non erano più ignoranti e illetterati. Non erano più una riunione di unità indipendenti in disaccordo e in perenne conflitto tra loro. Le loro speranze non erano più limitate a un  ideale terreno. Essi erano ‘concordi’, ‘d’un solo cuore e di un’anima sola’. (Atti 2:46; 4:32). Cristo riempiva i loro pensieri. Lo scopo che si erano prefissati era l’avanzamento del suo regno. Nella loro mente e nel carattere divennero simili al loro Maestro. Gli uomini ‘riconoscevano che erano stati con Gesù’ (Atti 4:13).”12

“I servitori di Dio devono lavorare insieme, con ordine gentile e cortese, e quanto all’onore, fare gara nel renderselo reciprocamente (Romani 12:10). Non devono esserci critiche malevoli, non si deve distruggere il lavoro gli uni degli altri, né devono esserci gruppi separati. Ogni uomo al quale il Signore ha affidato un messaggio ha il suo specifico lavoro. Ciascuno ha una propria individualità che non deve essere sostituita con quella di nessun altro.”13

Nei giorni degli apostoli, solo un interesse prevaleva; un desiderio vivente assorbiva tutti gli altri. L’ambizione dei credenti era di rivelare la similitudine del carattere di Cristo, come pure promuovere il Suo regno.

“La chiesa raccolse convertiti provenienti da ogni parte. Furono convertiti degli apostati; dei peccatori si unirono ai credenti per cercare la perla di gran prezzo. Alcuni di quelli che erano stati tra i più accaniti oppositori del Vangelo divennero i suoi campioni…Ogni cristiano vide nel suo prossimo una rivelazione dell’amore e della benevolenza divini. Un solo interesse prevalse, un solo modello da seguire era bramato da tutti gli altri. L’ambizione dei credenti era di rivelare l’immagine del carattere di Cristo e di lavorare per l’espansione del suo regno…

“Iddio può operare potentemente quando degli uomini si sottomettono al controllo del Suo Spirito.”14

“Se ci umiliassimo davanti a Dio e fossimo gentili, cortesi, teneri di cuore e pietosi, ci sarebbero cento conversioni alla verità dove ora ce n’è una sola. Però, anche se professiamo di essere convertiti, noi ci portiamo intorno un fagotto di io che consideriamo troppo prezioso per rinunciarvi. E’ nostro privilegio deporre questo peso ai piedi di Cristo e al suo posto prendere il carattere e la somiglianza di Cristo. Il Salvatore sta aspettando che noi facciamo questo.”15

“Coloro che oggi stanno lavorando per Cristo possono rivelare le stese eccellenti qualità di quelli che proclamarono il Vangelo nell’era apostolica. Dio oggi, è pronto a dare potenza ai suoi servitori come la diede a Paolo, ad Apollo, a Sila e a Timoteo, a Pietro, Giacomo e Giovanni.”16

Conclusione

Noi viviamo nel tempo della pioggia dell’ultima stagione e il Signore desidera concedere lo Spirito Santo al Suo popolo. Prendiamo la promessa di Dio seriamente, che Egli può aiutarci nella nostra preparazione. Allora Egli ci benedirà con l’esperienza goduta dagli apostoli durante i giorni della pioggia della prima stagione.

Riferimenti
1 The Story of Jesus, p. 75, 76.
2 In Heavenly Places, p. 65.
3 La via migliore, p. 55.
4 Gli uomini che vinsero un impero, p. 131.
5 La speranza dell’uomo, p. 481.
6 Gospel Workers, p. 287.
7 Sermons and Talks, vol. 2, p. 72.
8 Il gran conflitto, p. 370,371.
9 The Adventist Home, p. 428, 429.
10 Conquistatori di pace, p. 132.
11 Gli uomini che vinsero un impero, p. 24.
12 Idem, p. 29.
13 Idem, p. 173.
14 Idem, p. 31.
15 Testimonies, vol. 9, p. 189, 190.
16 Gli uomini che vinsero un impero, p. 175.