AMORE

Ellen G. White (1827-1915, USA)

[Compilazione]

L’amore è potere. In questo principio sono implicate la forza intellettuale e quella morale e queste non possono essere separate da esso. Il potere della ricchezza ha un tendenza a corrompere e a distruggere; il potere della forza è forte per danneggiare; ma l’eccellenza e il valore del puro amore consiste nella sua efficienza nel fare il bene e nel fare niente altro che il bene. Qualsiasi cosa è compiuta dal puro amore, sia essa piccola o disprezzabile alla vista degli uomini, è completamente fruttifera; poiché Dio considera di più con quanto amore uno opera piuttosto che la quantità da lui fatta. L’amore è di Dio. Il cuore non convertito non può dare origine né produrre questa pianta di origine celeste, la quale vive e prospera solo dove regna Cristo.

L’amore non può vivere senza l’azione ed ogni atto lo aumenta, lo rinforza e lo estende. L’amore otterrà la vittoria dove le discussioni e le coercizioni sono impotenti. L’amore non agisce in funzione del profitto né per la ricompensa; tuttavia Dio ha ordinato che il sicuro risultato di ogni opera d’amore sarà una grande ricompensa. E’ espansivo nella sua natura e calmo nella sua operazione, eppure forte e potente nel suo scopo, per vincere i grandi mali. Esso è commovente e trasformatore nella sua influenza e si impossesserà della vita del peccatore e influenzerà il suo cuore quando ogni altro mezzo si sarà dimostrato inutile. Quando è impiegato il potere dell’intelletto, dell’autorità o della forza e l’amore non è manifestamente presente, gli affetti e la volontà di coloro che cerchiamo di raggiungere assumeranno una posizione difensiva e di resistenza e la loro forza di resistenza aumenterà. Gesù era il Principe della Pace. Egli venne nel mondo per sottomettere ogni forma di resistenza e di autorità. Egli poteva comandare la sapienza e la forza, ma la sapienza e la forza dell’amore furono i mezzi che Egli impiegò per vincere il male.1

Siamo mancanti nell’amore?

Un uomo può avere una conoscenza delle Scritture che non lo renderà saggio per la salvezza…La sua conoscenza, iniziata nell’ambizione, è portata avanti nell’orgoglio; ma la sua anima è priva dell’amore divino, della gentilezza e della mansuetudine di Cristo…Il “frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, temperanza.” Né il talento, né l’eloquenza, né lo studio egoistico delle Scritture produrranno l’amore per Dio o la conformità all’immagine di Cristo. Niente se non il potere divino può rigenerare il cuore e il carattere umano e imbevere l’anima con l’amore di Cristo, che si manifesterà sempre nell’amore per coloro per i quali Egli è morto.2

Il Signore Gesù, sul Monte degli Ulivi, disse chiaramente: “Giacchè l’iniquità abbonderà, l’amore di molti si raffredderà” (Matteo 24:12). Egli parla di una categoria di persone decadute da un alto livello di spiritualità. Che espressioni come queste penetrino profondamente nei nostri cuori con potenza indagatrice. Dove sono il fervore, la consacrazione a Dio corrispondenti alla grandezza della verità nella quale affermiamo di credere? L’amore per il mondo, l’amore verso qualche peccato accarezzato ha distolto il cuore dall’amore della preghiera e la meditazione delle cose sacre. Si va avanti seguendo un formalistico ciclo di funzioni religiose; ma dov’è l’amore per Gesù? La spiritualità va estinguendosi. Questo stato di torpore dovrà continuare e dovrà perpetuarsi questo doloroso deterioramento? La fiamma della verità deve vacillare e spegnersi nelle tenebre perché non viene rifornita con l’olio della grazia?

La stima di sé e la presunzione uccidono la vita spirituale. L’io viene esaltato e reso oggetto delle considerazioni abituali. Oh, se esso potesse morire! Dice l’apostolo: “Io muoio ogni giorno” (1Corinti 15:31). Quando l’orgogliosa presunzione, piena di vanagloria e di un senso di personale giustizia soddisfatta di sé si infiltra nell’anima, non c’ più posto per Gesù: gli viene data una posizione secondaria, perché il proprio io cresce d’importanza e riempie tutto il tempio dell’anima. Ecco il motivo perché il Signore può fare così poco per noi.3

Non abbiamo bisogno tanto di grandi edifici per le chiese, di adoratori abbelliti con vesti  sontuose per armonizzarsi con la chiesa; questo non muoverà neanche un’anima verso il regno del cielo. L’ostentazione non sveglierà le tenere simpatie tramite le quali l’anima incontra l’anima. Noi abbiamo bisogno di fede, ubbidienza, amore genuino per Dio e per l’umanità. Solo questo eserciterà l’influenza divina che commuoverà i cuori degli uomini. Ci sono degli iceberg morali nelle nostre chiese. Ci sono tantissimi moralisti che possono fare una grandiosa esibizione, ma che non possono brillare come le luci del mondo. Dio guarda con pietosa tenerezza una chiesa i cui adoratori, anche se poveri e ignoranti, sono sinceri. Essi possono essere beffati e trascurati dal mondo, ma sono amati da Dio. La gloria della chiesa di Dio è nella pietà dei suoi membri, poiché lì è il nascondiglio della potenza di Cristo. L’influenza dei sinceri figli di Dio può essere sottostimata, ma essa sarà sentita per tutta la durata del tempo e sarà giustamente rivelata nel giorno della ricompensa. La luce di un vero cristiano, che brilla nella ferma pietà nella fede incrollabile, mostrerà al mondo il potere di un Salvatore vivente. Nei Suoi seguaci Cristo sarà rivelato come una fonte di acqua, che scaturirà nella vita eterna. Anche se scarsamente conosciuto nel mondo, essi sono riconosciuti come popolo peculiare di Dio, i Suoi vasi scelti di salvezza, i Suoi canali tramite i quali la luce deve venire nel mondo.4

“In questi ultimi giorni, quando l’iniquità abbonderà e l’amore di molti si raffredderà, Dio avrà un popolo per glorificare il Suo nome e per rimproverare l’ingiustizia. Essi devono essere un”popolo peculiare” che sarà fedele alla legge di Dio.5

Che cos’è l’amore genuino?

“Colui che ha i miei comandamenti e li osserva,” disse Gesù, “è colui che mi ama e sarà amato dal mio Padre ed io lo amerò e mi manifesterò a lui “ (Giovanni 14:21). Quì sono combinate la fede e le opere. Colui che ama, ubbidisce: l’amore del cuore modella la condotta. Quando il Signore ci parla, dicendo, “andate avanti” non spetta a noi alzarci e parlare delle difficoltà, ma dobbiamo prontamente ubbidire, sapendo che Dio comprende la natura di ogni difficoltà.”6

“Voi dovete avere la carità,” è il grido che si sente dappertutto, specialmente da coloro che professano la santificazione. Ma la vera carità è troppo pura per coprire un peccato non confessato. Mentre dobbiamo amare le anime per le quali Cristo è morto, non dobbiamo fare alcun compromesso col male. Noi non dobbiamo unirci con i ribelli e chiamare questo carità. In questa epoca del mondo Dio richiede che il Suo popolo stia per il giusto così risolutamente come Giovanni in opposizione agli errori che distruggono l’anima.

L’apostolo ci insegna che mentre siamo chiamati a manifestare cortesia cristiana, siamo anche autorizzati a trattare in chiari termini con il peccato e il peccatore; e che questo non è incoerente con il vero amore.7

Dovunque un’anima si unisce a Cristo, c’è amore. Qualsiasi carattere si possa possedere, non ha alcun valore senza l’amore, non l’amore che è morbido, debole, sentimentale, ma l’amore che dimora nel cuore di Cristo. Senza amore, ogni altra cosa è inutile; poiché esso non può in nessun modo rappresentare Cristo, che è amore.8

Se abbiamo l’amore di Cristo nelle nostre anime sarà una conseguenza naturale per noi avere tutte le altre grazie – gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, temperanza,” e “contro queste cose non c’è legge” (Galati 5:23). La legge di Dio non condanna e non tiene in schiavitù coloro che hanno queste grazie; perché ubbidiscono alla richieste della legge di Dio. Essi sono osservatori della legge e pertanto non sono sotto la schiavitù della legge.9

Come possiamo coltivare un amore più profondo?

Prima di giudicare gli altri, il nostro primo compito è quello di vegliare e di pregare, per iniziare una battaglia contro i mali del nostro stesso cuore attraverso la grazia di Cristo. Noi dobbiamo stare sotto l’ombra della croce del Calvario, umiliando i nostri cuori, confessando i nostri peccati e supplicando il Signore a  perdonare i nostri difetti di carattere e rinforzando l’amore per i nostri fratelli. Se trascuriamo questa investigazione del cuore nella luce della verità divina, l’egoismo accecherà i nostri occhi e avremo un’opinione di noi stessi molto migliore di quella che Dio ha di noi. Il cuore è ingannevole più di ogni cosa e disperatamente malvagio. Sta scritto: “Chi confida nel proprio cuore è uno stolto” (Proverbi 28:26).10

O, quanta infelicità si sarebbe risparmiata, quanti cattivi pensieri si sarebbero estinti se i credenti intraprendessero l’opera che Cristo ha detto che deve essere fatta per prevenire i cattivi discorsi! Noi preghiamo, “Rimettici i nostri debiti come noi rimettiamo ai nostri debitori.” Svolgiamo la nostra parte per rimuovere ogni pietra d’inciampo davanti ai piedi del nostro fratello? Troppo spesso le nostre preghiere sono ostacolate dall’orgoglio del nostro cuore, per il nostro rifiuto di confessare gli errori e rimuovere le impressioni sbagliate. Ricordiamoci che le nostre preghiere non sono accettabili a Dio mentre permettiamo ad un collaboratore di fraintenderci. Se non siamo da biasimare per l’incomprensione che esiste, noi possiamo, forse, fare una spiegazione che rimuoverà l’incomprensione. Se abbiamo lasciato una cattiva impressione sulla mente di un fratello, abbiamo certamente l’obbligo di fare tutto quello che è in nostro potere per cancellare questa impressione.

Si ricordini i sospettosi, che pensano e parlano male dei loro fratelli, che stanno facendo l’opera del diavolo. Sorvolate sopra tutte le piccole differenze e i piccoli errori senza commentare. Non ingrandite i piccoli sbagli commessi da qualcuno, ma pensate al bene che è in quella persona. Ogni volta che si pensa e si parla degli sbagli, questi diventano più grandi. Da una mosca si fa un elefante. Il risultato sono i sentimenti cattivi e la mancanza di fiducia.

A molti sono applicabili queste parole: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: ‘Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzzza’, mentre la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello” (Matteo 7:3-5).

Così grande è l’intemperanza nel parlare che molta istruzione è stata data su questo argomento dal Grande Maestro. Egli ha dato delle direttive speciali per la disciplina della lingua. Studiate e ubbidite a queste direttive. Frenate le parole dure che, se proferite, creerebbero differenze e alienazione. Pronunciate parole che cementeranno i cuori e non li allontaneranno – parole che guariranno, non feriranno. Quando sorgeranno le difficoltà tra i membri di chiesa, appianatele prima che venga il Sabato. Questo dovrebbe essere considerato come un dovere cristiano di ogni membro di chiesa: “La pace di Cristo regni nei vostri cuori…e siate riconoscenti”(Colossesi 3.15). Siete preoccupati e perplessi? Spazzate via le immondizie che sono state accumulate davanti alla porta del cuore e aprite la porta, invitando Gesù ad entrare e a dimorare come un ospite onorato. Portate la pace e il conforto nel vostro stesso cuore e nei cuori degli altri. Questa è l’opera missionaria più benedetta.

Il Signore mi ha istruito a dire al Suo popolo: lavorate per la perfezione. Non fate nulla che farà nascere la scontentezza nei cuori. Non servite il nemico. Vincete la vostra inclinazione a cercare gli errori e a condannarli. Non date posto a colui che si diletta nell’accusare. Ricordatevi, miei cari fratelli e sorelle, che con ogni parola di scredito verso gli altri che pronunciate state compiacendo e aiutando Satana.

Desidero grandemente che seguiate le direttive che Cristo ha stabilito. Se farete questo, Egli certamente vi aiuterà a risolvere le difficoltà che esistono. Egli vi aiuterà a non fare discordie ingrandendo i piccoli errori. La luce che il Signore mi ha dato è che Egli benedirà grandemente il Suo popolo se esso non penserà né parlerà male degli altri, ma andrà direttamente da colui che si pensa che sia nell’errore e con una maniera gentile e compassionevole gli si indicherà il suo sbaglio. Possa il Signore aiutare coloro che hanno imparato a criticare ad imparare a non pensare male e a pronunciare solo belle parole – parole di conforto e di guarigione. Allora essi si rallegreranno; poiché avranno l’evidenza che sono collaboratori di Dio.

Cristo ha amato la chiesa e “ha dato se stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” (Efesi 5:25-27).

Fratelli e sorelle miei, vi imploro a dare diligente attenzione a queste parole, perché il giorno del Signore è proprio vicino. Non avete tempo da perdere. Non trascurate la parola di Dio per voi.

“Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice: ‘ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza’ “ (2 Corinti 6:1, 2).

Non farete attenzione, come servitori dell’Altissimo, a queste parole? Non risponderete alla misericordia, alla compassione e all’amore di Dio verso di voi amandovi l’un con l’altro come Cristo vi ha amato?11

Portare il frutto celeste

Abbiamo bisogno di portare l’amore di Gesù nella nostra vita. Esso avrà un’influenza calmante e di sottomissione sui nostri cuori e nei nostri caratteri. Esso ci suggerirà di perdonare i nostri fratelli, anche se ci hanno fatto dei torti. L’amore divino deve scorrere dai nostri cuori nelle parole gentili e nelle azioni cortesi l’un con l’altro. Il frutto di queste buone opere si aggrapperà come i ricchi grappoli nella vite del carattere.12

L’ubbidienza a tutti i comandamenti di Dio è il sicuro risultato dell’amore supremo verso Dio e verso il prossimo. Questo è il cristianesimo. Abbiamo questo amore? Cristo sta chiedendo a ciascuno di noi: “mi ami?” Possiamo rispondere col cuore, “Signore, tu sai ogni cosa; sai che ti amo”? Se amate Gesù amerete colui per il quale Gesù è morto. Oh, che tutti potessero guardare a Gesù e imparare cos’è l’amore! La purezza e la compassione divine brillano dal Suo carattere. L’umiltà e la mansuetudine di Cristo resero la Sua influenza fragrante tra i poveri, gli orfani, le vedove e gli oppressi. Oh, quanti che sostengono di essere cristiani hanno bisogno del coltello da potatore di Dio! Se non guardano a Gesù, il perfetto modello di carattere, essi impareranno i propri difetti, si esaltano quando sono nella prosperità e ostentano i colori del mondo; la lussuria, l’orgoglio e l’egoismo segnano i loro passi. Essi studiano la loro comodità, cercano di beneficiare a loro stessi, trascurando il loro prossimo. Vanno avanti in questa via finchè il Vignaiuolo, vedendo i rami che non producono frutto, col Suo coltello da potatore taglia i viticci e i rami staccati. “Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più” (Giovanni 15:2).13

Guardate al Calvario fino a che il vostro cuore si intenerisca per il meraviglioso amore del Figlio di Dio. Egli non lasciò niente di incompiuto affinché l’uomo caduto potesse essere innalzato e purificato. Non Lo professeremo? La religione di Cristo degraderà colui che la riceve? – No; non sarà una degradazione seguire le orme dell’Uomo del Calvario.14

Apprezzate la salvezza? Apprezzate il grande sacrificio che è stato fatto per voi? Se si, Dio vi aiuterà a rinnegare voi stessi e a fare questo sacrificio per il vostro prossimo. “Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amato,” disse Cristo (Giovanni 15:12). Egli lasciò la gloria e lo splendore che godeva nel cielo. Niente di ciò era sufficiente per trattenerlo lì e per impedirgli di scendere per innalzarvi. E ora siete disposti ad impegnarvi nell’opera con tutte le vostre energie e aiutare il vostro prossimo mortale intorno a voi? Dio vi da uno spirito di abnegazione.

Quanto è dolce l’amore! E’ il legame della perfezione. Cos’è l’oro che il Testimone Fedele ci consiglia di comprare da Lui? E’ la fede e l’amore combinati. La fede ci porta ad agire. Cos’è l’amore? La tenera attenzione e la sollecitudine per le anime che periscono. La fede e l’amore vanno mano nella mano. In generale, la chiesa è quasi completamente priva di questo amore. Ora, lavoreremo seriamente per riconquistare questa grazia?15

Riferimenti:
1 Tesori delle testimonianze, vol. 1, p.
2 Fundamentals of Christian Education, p. 240, 241.
3 Tesori delle testimonianze, vol. 2, p. 142.
4 The Review and Herald, 26 dicembre 1912.
5 Our High Calling, p. 347.
6 The Review and Herald, 1 novembre 1898.
7 Gli uomini che vinsero un impero, p. 348.
8 The Signs of the Times, 28 dicembre 1891.
9 The Review and Herald, 4 gennaio 1887.
10 Idem, 3 gennaio 1893.
11 Idem, 21 luglio 1904.
12 Idem, 6 novembre 1886.
13 The Signs of the Times, 10 agosto 1891.
14 Sons and Daughers of God, p. 248.
15 Manuscript Releases, vol. 18, p. 284.