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500 ANNI DI PROTESTANTESIMO

 

500 ANNI DI PROTESTANTESIMO

 

“E io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno per milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco” (Apocalisse 11:3)

 

LUTERO E LE INDULGENZE    

Il 31 Ottobre del 1517 il Dottor Martin Luther, prima monaco agostiniano, segnò il suo allontanamento dalla Chiesa di Roma della quale era stato membro appassionato e convinto per i primi anni della sua vita, e diede formalmente inizio a quella che è conosciuta come Riforma Protestante affiggendo le 95 tesi sulle porte della Chiesa dove officiava come predicatore, a Wittenberg, Sassonia (Germania).

Delle varie usanze, liturgie e riti della Chiesa Cattolica, che avevano corrotto la purezza della Chiesa Apostolica dei primi anni della Cristianità, inserendo accanto alle Verità Bibliche,
e spesso anche al posto di esse, tradizioni mutuate dal paganesimo e teorie derivanti dalla filosofia greca, quella delle indulgenze era una delle più odiose e meno facilmente accettabili da una mente pura, razionale, non superstiziosa, come era appunto quella, tipicamente tedesca, del Grande Riformatore Sassone.

Si credeva che semplicemente pagando una somma di denaro
alla Chiesa Cattolica,direttamente nelle mani dei suoi “esattori”, prevalentemente monaci che avevano fatto di queste raccolte di fondi la vera e propria attività della loro vita, e come oggi si direbbe, un fruttuoso “business”, il peccatore poteva ottenere la remissione ed il perdono dei propri peccati, anche di quelli più gravi (usando un concetto caro al Cattolicesimo, perché invece per un vero Cristiano ogni peccato, in quanto trasgressione della Legge di Dio, è egualmente grave).

" ANCHE OGGI, DOPO 500 ANNI, ROMA NON CAMBIA: LE INDULGENZE SONO ANCORA VALIDE"

ANCHE OGGI, DOPO 500 ANNI, ROMA NON CAMBIA: LE INDULGENZE SONO ANCORA VALIDE!!!

Le indulgenze potevano essere ottenute per se stessi, ed anche per i propri familiari defunti, la cui anima trattenuta in un luogo di passaggio chiamato Purgatorio, sarebbe ascesa in Paradiso appena le monete avessero toccato il fondo della scatola usata per la raccolta del denaro!

Questa usanza assolutamente contraria alla Parola di Dio e senza alcun fondamento nelle Sacre Scritture, non solo soggiogava il popolo, soprattutto i più umili e meno istruiti, incutendo in loro un terrore superstizioso, ma corrompeva anche la società e impoveriva l’economia nazionale, in quanto un nutrito gruppo di persone (i monaci) pretendeva di condurre una vita assolutamente passiva, tra (apparente) misticismo e meditazione, in realtà solo per coprire l’ozio e il desiderio di vivere alle spalle degli altri, che erano costretti di fatto a “mantenerli” a pena di…andare all’Inferno.

 

COSA E’ LA RIFORMA

In realtà il tema delle indulgenze fu solo la causa scatenante, la goccia che fece traboccare il vaso dell’indignazione di un intero popolo contro la schiavitù inflitta da Roma Papale. La Riforma Protestante fu anche altro. Fu un raggio di luce che illuminò la civiltà umana dopo i secoli più bui della cosiddetta “età oscura”, il Medio Evo. Fu la rivendicazione della libertà di coscienza dell’individuo, del singolo, contro la schiavitù e il condizionamento di un “organizzazione”, di un “apparato”, di una gerarchia che si assumeva il diritto di stabilire in cosa il singolo dovesse credere e in cosa no. Fu la riscoperta dei fondamenti autentici della Fede Cristiana degli Apostoli di Gesù, per cui esiste una sola Verità che è quella scritta nella Parola di Dio, la Bibbia; esiste un solo modo di ottenere la salvezza e la vita eterna, ed è la Grazia, ossia la fede nel sacrificio espiatorio dell’ Agnello di Dio che con i meriti del suo sangue versato sul Calvario ci rende, senza alcun merito da parte nostra, degni di nuovo di poter essere chiamati Figli di Dio; esiste un solo intermediario, intercessore tra gli uomini e Dio, un solo nome sulla terra attraverso il quale vi è la salvezza, un solo Sommo Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedek, una sola Porta verso il Cielo, che è Gesù Cristo Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio.

Soprattutto la Riforma fu l’affermazione, la riscoperta, l’esaltazione della Scrittura, della Bibbia come sola autorità in materia di fede, e la negazione della convinzione che Essa debba essere interpretata (e quindi spesso anche manipolata, travisata) da una classe “sacerdotale”, dal clero.

Di conseguenza la Riforma Protestante ha sostituito la Parola Autentica di Dio, alle tradizioni, dottrine umane, sofismi, teologismi, filosofie, opera dei cosiddetti “padri della Chiesa Cattolica”, i vari Agostino, Tommaso D’Aquino, Eusebio, Origene, Tertulliano, che hanno introdotto nel Cristianesimo credenze e dogmi che nulla a che fare hanno con il dettato Biblico (l’immortalità dell’anima, l’esistenza di Inferno e Purgatorio, il battesimo infantile, dei neonati,  la transustansiazione nell’Eucaristia, ossia la letterale trasformazione dell’ostia nel vero corpo di Gesù ad opera del sacerdote durante la Messa , la divinità di Maria, le preghiere ed i culto degli angeli e dei santi, il culto delle reliquie, la santificazione della Domenica al posto del Sabato Biblico).

 

PRECURSORI DI LUTERO

 

Anche se la Riforma Protestante è storicamente associata al nome di Lutero, alcune delle istanze e delle idee che mossero il Grande Riformatore Tedesco erano state anticipate, prima di lui, da John Wycliffe in Inghilterra e da Jan Huss in Boemia (oggi Repubblica Ceca).

Ellen G. White nel suo libro “Il Grande Conflitto” scrive: “Wycliffe era un acuto rivelatore degli errori e senza paura lottò contro gli abusi di cui era responsabile l’autorità romana. Quando era cappellano del re, si oppose al pagamento del tributo chiesto dal papa al monarca britannico e dimostrò come le pretese di un’autorità papale sui sovrani fossero contrarie alla ragione e alla rivelazione.”…” Un altro abuso che il riformatore, dopo attenta riflessione, combatté decisamente, fu l’istituzione dell’ordine dei frati mendicanti. Questi frati dilagavano in Inghilterra recando un serio danno alla grandezza e alla prosperità della nazione. L’economia, l’istruzione pubblica e morale, risentivano del loro influsso negativo. La vita di ozio e di mendicità dei monaci non rappresentava solo un peso per le risorse economiche del popolo, ma contribuiva a mettere in discussione l’utilità stessa del lavoro. Fu Wycliffe a colpire il male alla sua radice. Egli dimostrò che il sistema stesso era falso e doveva essere abolito.. I frati, che percorrevano il paese vendendo indulgenze, incontrarono molti credenti che dubitavano della possibilità di comprare il perdono e si chiedevano se non fosse il caso di domandarlo a Dio anziché al pontefice romano. Il popolo era preoccupato a causa dell’avidità dei frati che sembrava insaziabile…” …” Wycliffe cominciò a scrivere e a pubblicare dei trattati contro i frati, non tanto per polemizzare quanto per richiamare l’attenzione degli uomini sulla Bibbia e sul suo autore. Dichiarò che il papa aveva facoltà di perdono e di scomunica nella stessa misura in cui l’avevano i comuni sacerdoti e che nessun uomo può essere scomunicato a meno che non abbia prima richiamato su di sé la condanna di Dio. Wycliffe non avrebbe potuto agire con maggiore efficacia per demolire la gigantesca struttura del potere temporale e spirituale del papa, che esercitava il suo potere sullo spirito e sul corpo di milioni di persone”.

Sempre dal “Gran Conflitto”, Ellen G. White parla in questi termini del Riformatore di Praga, Jan Hus: “Hus denunciò senza esitazione questi errori e fece appello alla Parola di Dio per inculcare i princìpi della verità e della purezza da lui sostenuti”…. “Ciò lo indusse ad adottare come guida, e a proporla agli altri, la massima secondo la quale i precetti della Scrittura, recepiti tramite la ragione, devono guidare la nostra coscienza. In altri termini l’unica guida infallibile è Dio che parla nella Bibbia e non la chiesa che parla tramite il sacerdote”.

  

Hus, pagò con la vita la sua “eresia”…il termine eretico in realtà nella sua vera radice significa “colui che vuole scegliere liberamente in cosa e come credere…”. Wycliffe, che la Chiesa di Roma pur tentando in vari modi, non era riuscito ad uccidere, subì dopo la morte l’oltraggio di vedere profanata la tomba e bruciate le proprie ossa, disperdendo le ceneri in un fiume….

Le stragi, i roghi a cui la Chiesa Cattolica sottopose tutti coloro che pretendevano di scegliere liberamente, secondo coscienza, la propria fede e di non riconoscere alcuna altra autorità in materia di fede che non fosse la Parola di Dio, sono al tempo stesso una delle più grandi vergogne della storia dell’Umanità, e l’adempimento di quanto indicato nella Parola di Dio contenuta nelle Profezie del Libro dell’Apocalisse. La stessa sorte l’avevano subita, decenni prima, i Valdesi, che dalle montagne del Piemonte gettarono il primo seme della Riforma propagandando una fede pura, un messaggio vicino e coerente con quello del Cristianesimo delle origini, una vita dedicata a Dio e al duro lavoro, al senso del dovere e dell’onestà, materiale, spirituale e intellettuale.

Ancora dal “Grande Conflitto” di Ellen G. White, un passo davvero commovente: “All’ira dei persecutori faceva riscontro la fede dei martiri. Non solo gli uomini, ma anche le donne più fragili o gli adolescenti, dimostravano molto coraggio. La moglie stava vicino al rogo del marito e mentre egli era avvolto dalle fiamme, gli sussurrava parole di conforto o cantava dei salmi per infondergli coraggio. Alcune ragazze scendevano nella fossa come se entrassero nelle loro stanze, come se si recassero a una festa nuziale”..Come ai tempi in cui il paganesimo cercava di distruggere il messaggio del Vangelo, il sangue dei cristiani era come un seme. La persecuzione valse solo ad accrescere il numero dei testimoni della verità”.

 

                   L’EREDITA’ DI LUTERO- UNA LUCE CHE RISPLENDETTE IN EUROPA

 

Contemporaneamente e successivamente a Lutero, la Riforma Protestante si estese in tante nazioni europee. In Inghilterra William Tyndale fu il primo a tradurre in Inglese le Scritture in modo che tutto il popolo potesse leggerle e capirle, senza dipendere dalle “interpretazioni” e dalle “mistificazioni” dei preti cattolici. In Svizzera prima Zwingli, nei cantoni tedeschi, e poi Calvin, in quelli francesi, e specialmente a Ginevra, ruppero il giogo papale e gettarono le fondamenta per far sì che quel piccolo paese, circondato da montagne, e apparentemente poco importante nella politica europea, divenisse una delle nazioni più prospere e più avanzate dell’Europa.

In Svezia e in Olanda sovrani che avevano accettato la Riforma Protestante come Gustav Vaasa e William d’Orange favorirono la diffusione della nuova fede e liberarono le loro nazioni dalla servitù verso Roma Papale, facendole diventare dei modelli di cultura, di vita civile e di legislazione sociale.

Una delle eredità più grandi, che il mondo deve a Lutero e agli altri riformatori, è la luce che brillò e risplendette per anni nelle nazioni che avevano accettato il Protestantesimo e avevano abbandonato la sudditanza al clero e al Pontefice Romano. Non è assolutamente casuale che per secoli, e in parte ancora oggi, le nazioni più avanzate dal punto di vista scientifico, legislativo, della vita civile, ed anche economico e industriale, siano state e siano quelle Protestanti (Germania, Gran Bretagna, Olanda, Svezia, Svizzera, Danimarca, Stati Uniti d’America, Canada, Australia) in assoluta contrapposizione invece con l’arretratezza e instabilità dei sistemi politici, legislativi, con la debolezza economica cronica, con una minore diffusione di senso civico, di rispetto per gli altri e di etica del dovere e del lavoro che hanno storicamente contrassegnato paesi come Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Sud America, insomma tutti i paesi tradizionalmente cattolici e incapaci di spezzare il legame di sudditanza con il potere del Papa e con la sua ingerenza nelle leggi civili dello Stato.

Le Costituzioni più avanzate dal punto di vista dei diritti umani si devono prima all’Inghilterra (la Magna Charta) e poi agli Usa (la Costituzione Americana che sancisce i principi di libertà religiosa e di non ingerenza dello Stato in materia religiosa, e di non ingerenza delle confessioni religiose in ambito politico, del tutto opposti alle pretese che Roma ha ancora oggi di condizionare la vita degli Stati con i suoi diktat in materia “etica”…).

Le più grandi scoperte scientifiche degli ultimi secoli, e l’impulso dato da queste alla evoluzione economica e industriale, portano nomi anglosassoni (Newton, Edison, Morse, Diesel…).

Il famoso sociologo Max Weber non a caso collega nei suoi scritti l’etica protestante alla libera impresa e all’evoluzione economica che ha portato alla rivoluzione industriale. L’etica protestante anglosassone si fonda sulla libertà dell’individuo, non solo in tema di coscienza e religione (eredità di Lutero!) ma anche la libertà di ricercare la felicità e il benessere non a scapito degli altri e con sotterfugi e scorciatoie ma con il lavoro duro, il rispetto delle regole, il senso del dovere.

Purtroppo l’etica cattolica si fonda su altri presupposti….

Sulla condanna dell’impresa privata, del guadagno ottenuto dal singolo con il suo duro lavoro per una pretesa collettività dei beni (pensiero vicino alle funeste e dannose tesi socialiste e comuniste di Marx, che tanta morte e sofferenza hanno creato negli ultimi due secoli nel mondo…), senza però che questo si traduca in una coerente condanna degli eccessi, delle ricchezze e dell’opulenza della Chiesa stessa, che viene invece giustificata come “gradita a Dio”!!!!.

Sulla giustificazione e la copertura di reati e di peccati gravissimi, contro lo Stato e soprattutto contro Dio, che diventano meno gravi se vengono commessi da membri della Chiesa stessa o addirittura da sacerdoti e vescovi (basta la confessione, qualche Ave Maria, e qualche somma di denaro alla Chiesa per perdonare e proteggere assassini, mafiosi, pedofili, uxoricidi, terroristi…).

Sulla esaltazione dell’elemosina e della carità (cose importanti e Cristiane, ma che non devono essere una regola di vita da parte da chi ne è destinatario per evitare di lavorare e di avere doveri e responsabilità)  piuttosto che sullo stimolo di un sano “aiutati che Dio ti aiuta” che spinge tutti a darsi da fare senza contare sulla pietà degli altri.

La Francia, paese in cui inizialmente, grazie anche al favore del Re Francesco Primo e all’opera di Berquin e Farel le tesi protestanti sembrarono attecchire e diffondersi come negli altri paesi prima citati, la reazione selvaggia della Chiesa Cattolica diede vita, con il supporto e l’alleanza della Corona, a uno degli episodi di barbarie peggiori della storia dell’umanità… Il Massacro della Notte di San Bartolomeo…

Leggiamo ancora da “Gran Conflitto” di Ellen White: “Una notte, in tutta la Francia, vennero affissi dei cartelli che attaccavano la messa…..Il monarca ne rimase inorridito: quel foglio attaccava violentemente un rito venerato da secoli….Furono prese immediatamente delle disposizioni per l’arresto di ogni luterano di Parigi….Preceduto dall’ostia, circondato da uno stuolo di preti, di portatori d’incenso, di frati e di soldati, Morin, poliziotto reale, percorse lentamente e in silenzio le vie di Parigi. Ostentatamente, la manifestazione era in onore del “santo sacramento”, come atto di espiazione per l’offesa recata dai protestanti alla messa. Questo pretesto, però, celava un proposito omicida. Giunto davanti alla casa di un luterano, il traditore faceva un segno. La processione si fermava e gli abitanti di quella casa venivano incatenati. Dopo di che il corteo riprendeva il suo cammino verso altre vittime. “Non risparmiarono nessuna abitazione, piccola o grande che fosse e neppure i collegi dell’università di Parigi… Morin faceva tremare tutta la città… Era il regno del terrore”. Le vittime furono messe a morte dopo crudeli torture, in quanto era stato dato ordine che il fuoco fosse mantenuto basso per prolungare l’agonia. Esse, però, morirono eroicamente: la loro fermezza rimase inalterata e la loro pace non fu scossa. I persecutori, incapaci di vincere quell’inflessibile costanza, si sentirono sconfitti. “I patiboli erano stati disseminati per tutti i quartieri di Parigi e i condannati venivano arsi in giorni successivi nell’intento di seminare maggiormente il terrore dell’eresia”….. Il rito fu fissato per il 21 gennaio 1535. Il timore superstizioso e l’odio fanatico di tutta la nazione erano stati sollecitati e Parigi quel giorno era affollata da tantissime persone provenienti dalle località vicine….A breve distanza l’uno dall’altro furono eretti dei patiboli sui quali i cristiani protestanti sarebbero stati arsi vivi e si fece in modo che il rogo venisse acceso proprio nel momento in cui il re si avvicinava perché, in tal modo la processione potesse sostare e assistere al supplizio”.

Ma l’odio, il sangue innocente, la violenza con la quale la Francia cattolica e la sua monarchia provarono a stroncare il diffondersi del Protestantesimo non tardarono a ritorcersi contro gli artefici, poco più di 250 anni dopo. La corruzione e la miseria morale e materiale nella quale la Chiesa Cattolica e la monarchia avevano tenuto la nazione fu la scintilla della Rivoluzione Francese… “Il 21 gennaio 1793, un’altra processione, con motivazioni ben diverse, avrebbe attraversato le vie di Parigi, 258 anni dopo che la nazione si era pronunciata in favore della persecuzione dei riformati. “Ancora una volta il re era il protagonista principale e ancora una volta urla e tumulti erano all’ordine del giorno; ancora una volta la giornata si sarebbe conclusa con sanguinose esecuzioni. Luigi XVI, dibattendosi in mezzo ai carcerieri e ai carnefici, veniva trascinato con la forza verso il ceppo dal quale, di lì a poco,la sua testa recisa dalla mannaia sarebbe rotolata sulla piattaforma del patibolo”.

A testimonianza del fatto che odio e terrore generano odio e terrore, la Chiesa Cattolica, con le sue imposizioni in materia religiosa, il suo lusso e ricchezza estreme, la sua pretesa di vivere al di sopra delle leggi sovrane degli Stati, e il suo servirsi del braccio secolare della monarchia per imporre le proprie pretese, generò per reazione un evento terribile, in cui una intera nazione, tra stragi e scorrimento di sangue, dichiarò ufficialmente la non esistenza di Dio, la sostituzione del Creatore con la pseudo divinità Ragione, e cancellò brutalmente ogni residuo di spiritualità e religiosità sostituendola con un regime di terrore che eleggeva l’Uomo come divinità, lo Stato come Dio e  l’Ateismo e il Materialismo come principi supremi, creando un esempio che sarebbe poi stato seguito dalle dittature comuniste diffusesi nell’Europa Orientale dal 1917 in poi.

 

LA CONTRORIFORMA

 

Ellen. G. White scrive: “ I periodi profetici indicati dalla la Parola di Dio nella profezia ispirata di Apocalisse: “42 mesi” e “1.260 giorni” si riferiscono a una stessa realtà: indicano, cioè, il periodo durante il quale la chiesa del Cristo avrebbe subìto l’oppressione di Roma. I 1.260 anni della supremazia papale iniziarono nel 538 d.C. e finirono nel 1798. Quell’anno un esercito francese al servizio dell’Imperatore Napoleone, che era stato artefice ed erede dei principi ateistici e materialistici della Rivoluzione Francese,  penetrò in Roma, fece prigioniero il papa e lo condusse in esilio dove morì. La persecuzione della chiesa non durò per tutto il periodo dei 1.260 anni, perché Dio nella sua misericordia nei confronti del popolo abbreviò il tempo della prova. Nel predire la “grande tribolazione” che la chiesa avrebbe sperimentato il Salvatore dichiarò: “E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagione degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati” (Matteo 24:22).”

 

Grazie alla Riforma Protestante e alla sua diffusione, ed anche all’accettazione della stessa da parte di molti governi e sovrani, il Papato si rese conto che le stragi, la persecuzione, i roghi dell’Inquisizione, non servivano a ostacolare la diffusione della nuova fede riformata, soprattutto perché i due testimoni vestiti di sacco, il Vecchio e il Nuovo Testamento, non erano più come nel Medio Evo nascosti al popolo attraverso una lingua misteriosa e ignota, il Latino, ma la Bibbia era disponibile a tutti, per capire quali erano le distorsioni e gli errori del Cattolicesimo, e come l’Uomo del Peccato, L’Anticristo, fosse inequivocabilmente il Papa.

A questo punto Roma Papale adottò una strategia alternativa: non più lo scontro frontale con il Protestantesimo, ma una via più astuta, subdola e alla fine più efficace di stragi, roghi e persecuzioni: la Contro-Riforma.

Significava combattere la Riforma dal punto di vista dottrinario, alterandone l’originaria purezza con tesi e dottrine nuove, agendo spesso dall’interno delle stesse Chiese Protestanti riformate creando divisioni, dispute teologiche e dottrinarie, a volte vere e proprie contese che avevano come effetto quelle di indebolirne, minandone la coesione, tutto ovviamente a vantaggio di Roma e del cattolicesimo.

Anche la Bibbia, lungi dall’essere proibita come nel Medio-Evo, fu apparentemente accettata e adottata dalla Chiesa Cattolica, pur mantenendo la regola/dogma della stessa, per cui in materia di fede i riferimenti sono non solo e non tanto la Scrittura ma anche e soprattutto la “tradizione”. Rispetto alle traduzioni originarie dall’aramaico e dal greco, che avevano utilizzato come riferimento il cosiddetto “Textus Recepticus” di origine siriana per poi tradurre la Bibbia direttamente nelle lingue dell’epoca (Lutero in tedesco, Wycliffe e poi Tyndale in Inglese…), che si caratterizzano per una fedeltà assoluta all’originale soprattutto quando ci sono riferimenti a Gesù Cristo e alla Sua unicità (esempio di traduzone biblica perfetta e fedele è la King James Version in Lingua Inglese, diffusa dal Re Scozzese Giacomo nel 17esimo secolo…), la Chiesa Cattolica adottò e diffuse le traduzioni in Latino (la cosiddetta “Vulgata”) e, anche per opera di suoi “emissari” infiltrati sotto copertura nelle Chiese Protestanti (es: i gesuiti Westcott e Hort nella Chiesa Anglicana), alterò e modificò in maniera apparentemente impercettibile, ma significativa, alcuni passaggi essenziali della Bibbia, allo scopo di “diminuire” il ruolo di Gesù Cristo, esaltando ed enfatizzando invece il ruolo di altri mediatori/co-mediatori (Maria, la Chiesa stessa….) o di confermare nella Bibbia alcune dottrine di origine pagana accettate dal Cattolicesimo e rigettate dai primi Riformatori Protestanti.

In queste traduzioni della Bibbia di matrice dichiaratamente o occultamente cattolica, per esempio, si legge che “la donna” (ossia Maria, o la Chiesa) e non “il seme di essa” (cioè Gesù) schiaccerà il capo del serpente…. Si legge che Gesù dice al ladrone buono: “In verità ti dico, oggi tu sarai con me in Paradiso” (per confermare l’immortalità dell’anima) mentre l’originale, stravolto completamente solo inserendo una virgola, dice: “ In verità ti dico oggi tu sarai con me in Paradiso…”. Si legge che il quarto uomo nella fornace in Daniele era “simile a un figlio degli dei” e non, come nella King James Version, “era simile al Figlio di Dio”. Solo alcuni esempi, questi, di una grande offensiva cattolica per mescolare un 1% di menzogna al 99% di verità Biblica per far sì che la Bibbia sembri confermare le dottrine cattoliche…

 

L’ESERCITO DEL PAPA- ARTEFICI DELLA CONTRORIFORMA E NEMICI DEL PROSTANTESIMO

L’opera della controriforma ebbe come cardine e artefice principale l’ordine dei Gesuiti, fondato dallo spagnolo Ignazio di Loyola.

Leggiamo Ellen G. White in merito: “Fu in quell’epoca che nacque l’ordine dei gesuiti, che si dimostrò il più crudele, il più privo di scrupoli e il più potente fra i sostenitori del papato. Privi di ogni legame terreno, di ogni affetto o interesse personale, sordi ai richiami della coscienza e della ragione, essi ignoravano qualsiasi regola e vincolo che non fossero quelli del loro ordine, non  conoscevano altro dovere se non quello di estenderne il potere. Il Vangelo di Gesù aveva messo i credenti in condizione di affrontare i pericoli, di sopportare le sofferenze, di sfidare il gelo, la fame, i disagi, la povertà pur di restare fedeli alla verità anche di fronte al patibolo, al carcere e al rogo. L’ordine dei Gesuiti infondeva nei suoi adepti un fanatismo tale da indurli ad affrontare analoghi pericoli e a opporre alla potenza della verità tutte le armi dell’inganno. Per loro non esisteva delitto troppo grande, inganno troppo grave, atteggiamento troppo difficile da assumere. Votati alla povertà e all’umiltà perpetue, miravano ad assicurarsi la ricchezza e il potere per servirsene contro il protestantesimo, in favore della supremazia papale. Quando si presentavano nella loro veste ufficiale di membri del loro ordine, essi assumevano un’aria di santità, visitavano le carceri, gli ospedali, si occupavano degli ammalati e dei poveri, dimostravano di avere rinunciato al mondo e portavano il sacro nome di Gesù, che “andava attorno facendo del bene”. Però, sotto l’ineccepibile alone di santità si celavano i propositi più criminosi e terribili. Principio fondamentale dell’ordine era: il fine giustifica i mezzi. Grazie a questo principio, la menzogna, il furto, lo spergiuro, l’assassinio non solo erano perdonabili, ma addirittura raccomandabili, quando contribuivano all’interesse della chiesa. In vari modi i gesuiti arrivavano a ottenere alte cariche dello stato, riuscendo a diventare consiglieri dei re e guidando la politica delle nazioni. Essi si facevano servi per poter spiare i padroni; fondavano collegi per i figli dei prìncipi e dei nobili; scuole per il popolo, perché i figli dei protestanti fossero indotti all’osservanza dei riti papali. Tutta la pompa esteriore e lo sfarzo del culto romano erano intesi a confondere le menti, a colpire e a conquistare l’immaginazione affinché la libertà, in favore della quale i padri si erano battuti e avevano sparso il loro sangue, fosse tradita dai figli. I gesuiti si diffusero rapidamente in tutta l’Europa e ovunque andarono si assisteva a un risveglio del papato”.

Senza scrupoli, obbedienti fino alla morte (uno dei loro motti, “Perinde ac cadaver”), in grado di intrufolarsi sotto mentite spoglie e sotto copertura in governi, eserciti, chiese per indebolire i nemici del Papa al loro interno, i Gesuiti adottavano ( e adottano) quella che poi il filosofo tedesco Hegel ha teorizzato come, appunto, la “Dialettica Hegeliana”. Significa che i Gesuiti con le loro manovre astute e sotto-traccia creano e alimentano la cosiddetta “tesi” (ossia un certo evento, o movimento) e al tempo stesso, agendo sempre dietro le quinte, creano ed alimentano anche il suo opposto (la cosiddetta “antitesi”, ossia un evento o un movimento contrario al primo), in modo che l’inevitabile scontro tra i due determini la “sintesi”, ossia la creazione di un nuovo ordine coerente con gli scopi dei Gesuiti, ossia accrescere il potere, non solo religioso, e l’influenza sul mondo del Papato e della Chiesa di Roma. “Ordo ab Chaos”, l’ordine che nasce dal caos, è un altro dei loro motti.

Leggiamo cosa scriveva dei Gesuiti una fonte “neutra”, in quanto non protestante, ma ortodosso, il grande scrittore russo Fiodor Dostoevskij: “ E’ Roma questa…….,è la parte falsa: sono gli esponenti peggiori del cattolicesimo, gli inquisitori, i gesuiti……. Si sa dei gesuiti, se ne dicono tante cose brutte…..  Sono l’esercito che deve conquistare a Roma il futuro impero su tutta la terra, col romano pontefice alla testa…. ecco l’ideale loro. Il più semplice desiderio di potenza, di crassi beni terrestri, di asservimento….. una fattispecie di nuova servitù della gleba, in cui essi avrebbero il posto di proprietari terrieri….. ecco tutto quel che vogliono loro.”

Astuti e determinati come pochi, i Gesuiti, operando sotto copertura all’interno delle Chiese Protestanti Riformate, dall’inizio del 19esimo in poi, hanno elaborato e diffuso dottrine anti-bibliche come l’antinomianismo, ossia la tesi secondo cui la Grazia e quindi il sacrificio di Gesù avrebbe abolito la Legge Morale, i Dieci Comandamenti. Questa dottrina, diffusasi nella Chiesa Anglicana e combattuta dal grande John Wesley fondatore della Chiesa Metodista, è accettata da gran parte delle Chiese Protestanti oggi insieme al cosidetto “Dispensazionalismo” (secondo cui oggi siamo sotto la Grazia, o la Dispensazione Cristiana, mentre la Legge di Dio, i Comandamenti valevano per la Dispensazione Ebraica) ed ha come fondatori gesuiti spagnoli come Lacunza, Alcazar e Ribera.

In tempi più moderni, era gesuita Thaillard de Chardin, che elaborò la teoria del cosiddetto “Cristo Cosmico”, un messia che non è Gesù Cristo Figlio di Dio ma una figura simbolica nella quale ciascuno può identificare la propria (pseduo) divinità preferita, e che fu poi amico e ispiratore della scrittrice spiritualista e adoratrice di Lucifero Alice A. Bailey (secondo la quale Dio era il cattivo che mentì ad Adamo ed Eva per soggiogarli, e Lucifero era il buono che invece voleva liberarli e affrancarli dalla schiavitù di Dio dando loro la conoscenza…).

Ed era gesuita Karl Rahner, uno dei teologi padri del Concilio Vaticano Secondo, elaboratore della teoria secondo la quale Gesù non è l’unico nome in base al quale poter essere salvati, e che tutti coloro che credono a Dio e a un qualsiasi mezzo (anche umano…) per essere salvati possono essere riuniti in una grande comunità di credenti (l’Ecumenismo…) nella quale la condizione non è adorare Gesù Cristo, ma obbedire al Papa e riconoscerlo come suprema guida religiosa del mondo…

La Riforma Protestante è stata quindi fiaccata, indebolita, confusa al suo interno soprattutto da una offensiva lanciata da Roma attraverso l’ordine (un vero e proprio ordine miltare, in quanto il Capo di esso conosciuto anche come Papa Nero ha il titolo di Generale) dei Gesuiti.

I Gesuiti hanno svolto in modo molto efficace il compito di indebolire, ostacolare, dividere, corrompere dall’interno le società delle grandi nazioni Protestanti (Inghilterra, Germania, Usa, etc.). Quelle che per decenni erano nazioni che hanno guidato il mondo con la loro civiltà superiore fondata sui principi del Protestantesimo, grazie alla diffusione di scuole gesuitiche, di stampa e pubblicazioni gesuitiche e, negli Usa, grazie anche alla cospicua emigrazione da paesi cattolici (Italia, Irlanda, Polonia, Messico) che offriva ai gesuiti l’opportunità di una “manovalanza” facilmente manovrabile e condizionabile, si sono gradualmente degradate, sostituendo sempre di più ai saldi principi etici e morali dei quaccheri e dei Padri Pellegrini, la corruzione, l’opportunismo negli affari, l’ingiustizia sociale, il militarismo e l’imperialismo.

Significativo che dietro le grandi banche di affari che beneficiavano dei proventi del traffico di schiavi negli Usa ci fossero il Vaticano ed i Gesuiti, come il Presidente Abraham Lincoln aveva ben capito e sottolineato….

Significativo che il declino morale  della Germania abbia portato a generare al suo interno un mostruoso aborto come il Nazismo, non a caso nato nella parte cattolica della Germania ( Monaco di Baviera) e caratterizzato da esponenti come Himmler, prodotto di scuole gesuitiche e con fierezza soprannominato da Adolf Hiltler per la sua sottile astuzia nella propaganda politica “il nostro Ignazio di Loyola”!

Significativo che l’intera politica degli Usa negli ultimi decenni è stata in mano a Presidenti educati in Università Gesuitiche (Georgetown, Berkeley) come Bill Clinton o George Bush, e condizionata da due grandi apparati di potere (la CIA e l’FBI) i cui rispettivi fondatori (Bonaparte e Donovan) erano cattolici rispettivamente italiano e irlandese e legati ai Gesuiti e al Vaticano.

Significativo che parallelamente al declino del Protestantesimo, all’adozione da parte di esso di dottrine, riti e liturgie cattoliche  gli Usa hanno confermato la profezia di Apocalisse in cui la bestia che all’inizio sembra un agnello (simbolo di mitezza, e simbolo di Gesù, la patria della libertà religiosa, della tolleranza, di una civiltà sana perché fondata sulla Bibbia dai Padri Pellegrini) diviene poi un dragone, simile a Roma, che dà  a Roma, al Vaticano autorità e omaggio (ricordiamo le visite trionfali degli ultimi papi in Usa, accolti in ginocchio dai vari Clinton, Bush, Obama e Trump, senza un minimo di dignità e di rispetto per la storia americana…).

Un dragone che fa anche piovere fuoco dal cielo, sia materialmente, con i prodigi dello spiritismo ma anche allegoricamente, con un falso fuoco, un falso Spirito Santo che si pretende scenda dall’alto nelle Chiese Pentecostali e Carismatiche degli Usa, con la loro religione esperienziale, fatta di false guarigioni miracolose durante i raduni di chiesa, di manifestazioni grottesche come il parlare in lingue inesistenti, ridere scompostamente, piangere a dirotto, ballare come in trance e rotolarsi per terra…fenomeni che non possono derivare dallo Spirito di Dio, ma da ben altro spirito. Da notare anche il fuoco letteralmente piovuto dal cielo nelle tante guerre combattute dagli Stati Uniti, con le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e il napalm nel Vietnam.

 

                                           LA RIFORMA HA VINTO O HA PERSO? 

 

Considerando lo scenario attuale, abbiamo da un lato una Chiesa Cattolica investita da continui scandali (la pedofilia del clero cattolico, guarda caso scoperta e segnalata nei Paesi Protestanti come Usa, Canada, Australia e ancora invece occultata e sommersa in quelli prevalentemente cattolici come l’Italia) , sempre più attenta alla celebrazione mediatica, a ingerenze e prese di posizione politiche, la Chiesa di Francesco, non a caso un gesuita, che predica povertà ed attenzione agli umili ma che continua con i suoi privilegi economici e fiscali, con il suo sentirsi al di sopra e al di là delle leggi delle singole nazioni, con una perdita di “vocazioni” e di fedeli nei paesi del primo mondo, parzialmente compensata da proselitismo in paesi poveri, a volte effettuato anche con profonde ingerenze e intromissioni nel tessuto sociale di questi paesi, utilizzando più il ricatto degli aiuti economici che la reale evangelizzazione.

Dall’altro abbiamo una miriade di Chiese che direttamente o indirettamente si richiamano alla Riforma Protestante, e che però quasi nella loro totalità hanno:

  1. Disconosciuto l’identificazione del Papa con L’Anticristo, considerandola un eccesso polemico di Lutero e dei suoi seguaci, un qualcosa di antico, da superare nell’ottica di una pace ecumenica con la Chiesa Cattolica
  2. Introdotto sempre di più il culto di Maria, dei santi, degli angeli, delle immagini e delle reliquie nella loro dottrina
  3. Universalmente adottato, e continuato ad adottare anche dopo la Verità rivelata negli Usa a metà del 19 secolo dagli Avventisti del Settimo Giorno, la Domenica come giorno da consacrare, accettando una modifica fatta dal Papato ed accettabile solo riconoscendo al Papa il ruolo di sostituto, vicario di Cristo, in quanto non ha alcun fondamento nella Parola di Gesù
  4. Adottato la dottrina dello stato cosciente dei morti, dell’immortalità dell’anima, a volte “flirtando” pericolosamente anche con lo spiritismo
  5. Adottato l’antinomismo, ossia la convinzione che la Croce di Gesù ha abolito per sempre la Legge Morale, i Dieci Comandamenti di Dio e la sua variante, il Dispensazionalismo (la Legge per gli Ebrei , la Grazia senza Legge per i Cristiani….)
  6. Adottando le tesi cosidette “del criticismo” (introdotte dai gesuiti nella chiese luterane ed evangeliche tedesche) per cui tanti resoconti biblici sono da considerare simbolicamente ed allegoricamente e non presi alla lettera come verità effettive (la Creazione di Genesi, il Diluvio Universale, la Resurrezione di Cristo, la Seconda Venuta di Cristo e la conseguente traslazione dei giusti viventi e resurrezione dei giusti defunti).

 

Oltre ai danni fatti dall’offensiva cattolica, la Riforma Protestante ha avuto un suo grande limite “interno”, sottolineato dal Professor Walter Veith: “non è sorprendente che la Chiesa Cattolica Romana possa affermare: “ Il Sabato cristiano, cioè la Domenica, è perciò fino ai giorni nostri un prodotto riconosciuto della Chiesa cattolica, in qualità di sposa dello Spirito Santo, senza che ci sia una sola rimostranza da parte del mondo protestante”  “.

 

“La riforma aveva basato la sua separazione da Roma sulla Parola di Dio, ed aveva messo il Vangelo di Gesù Cristo a disposizione dell’uomo comune, del popolo. Lo sforzo dei riformatori era quello di rendere la Parola di Dio disponibile a chiunque cercasse la conoscenza del piano di salvezza. La libera disponibilità delle Scritture sfidava seriamente le dottrine e la supremazia di Roma ,e riportò alla luce delle verità che erano andate perse attraverso i secoli della soppressione della libertà religiosa. Non abbiamo qui intenzione di ripetere quanto detto nei precedenti capitoli circa i dogmi papali, ma un breve riassunto è necessario per inquadrare gli eventi relativi alla restaurazione dell’”unità Cristiana”.

 

“La riforma aveva ripristinato molte verità Bibliche che erano andate perse o erano state soppresse. I riformatori avevano chiaramente identificato il sistema papale con l’anticristo. Nel dodicesimo secolo, i Valdesi avevano una chiara percezione dell’anticristo, che essi affermavano guidava in quel momento la chiesa. Gioacchino comunque fu uno dei primi ad interpretare le profezie relative all’anticristo. Wycliffe, Jerome, Lutero, Knox, Calvino, Baxter ed altri leaders della riforma erano uniti sull’identità dell’anticristo.

Le antiche verità restaurate:

1370: John Wycliffe: La Bibbia disponibile a tutti

16^ secolo: Martin Lutero/Giovanni Calvino: La Fede, La Grazia gratuita, la Legge di Dio, il Battesimo Biblico ( Chiese Luterane, Presbiteriane, Anabattiste)

17^ secolo: John Smyth/ John James: Il Battesimo Biblico, il Sabato (Chiesa Battista e Battista del 7^giorno)

18^ secolo: John Wesley: Legge e Grazia, Conversione e Santificazione (Chiesa Metodista)

19^ secolo: Profezie Bibliche (Movimento Avventista e Missionario)”.

 

Come dice il Professor Walter Veith, il limite della Riforma Protestante consiste nel fatto che ogni riformatore ha raggiunto, con l’aiuto dell’illuminazione di Dio e del Suo Spirito, un certo livello di conoscenza della Verità, ma che i rispettivi seguaci hanno preferito “congelare”, “bloccare” quel livello di verità raggiunto, senza andare oltre, senza investigare e ricercare ulteriori verità e sulla base di quella verità acquisita hanno creato diverse denominazioni, diverse Chiese con le proprie liturgie, e gerarchie, chiuse verso l’esterno, che hanno portato i Protestanti ad accontentarsi della luce fino ad allora ottenuta, senza spingersi oltre per cercare nuova luce.

 

CONCLUSIONI

Oggi possiamo dire che da un certo punto di vista la Riforma ha perso, o sicuramente non ha vinto come avrebbe potuto e dovuto. Oggi, 500 anni dopo Lutero, mentre Roma, al di là di cambiamenti e riconoscimenti di facciata, non ha cambiato nulla dei suoi dogmi, delle sue dottrine anti-bibliche e della sua pretesa di superiorità ed infallibilità, le Chiese Protestanti inseguono intese bilaterali o multilaterali con Roma, sono ansiose di unirsi nel movimento ecumenico sotto la guida spirituale di colui che un tempo, in armonia con il testo Biblico, identificavano come l’Uomo del peccato, come l’Anticristo. Possiamo quindi dire che, in questo tempo della fine, le confessioni Protestanti sono parte integrante di Babilonia, di un sistema religioso falso e contraffatto che sta avvelenando il mondo con il vino della sua fornicazione, con dottrine umane e di demoni che sostituiscono e annullano la Parola di Dio, abilmente mescolandosi a essa per corromperla all’interno.

Ma, nonostante questo, sappiamo che il Terzo Angelo di Apocalisse 14, e l’Altro Angelo di Apocalisse 18 stanno chiamando i fedeli di queste Chiese, un tempo aralde della verità ed oggi amiche dell’errore, ad uscire da esse, ad uscire da Babilonia…sappiamo che il tempo è poco, ma che esiste ancora un residuo Popolo di Dio che tiene alta la bandiera dell’osservanza della Legge di Dio e della Testimonianza di Gesù. E sappiamo che, per il rispetto dovuto a tutti gli uomini e le donne della Riforma Protestante, che nei secoli sono stati disposti ad affrontare il patibolo e il rogo sorridendo per la Testimonianza di Gesù Cristo, ora tocca a noi, residuo, rimanente, Elia degli ultimi tempi, prendere idealmente dalle loro mani il testimone della Fede autentica e dire, insieme al Profeta di Patmos (Apocalisse 22:17-21): “E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni!. E chi ode dica: Vieni. E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell’ acqua della vita. Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro. E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro. Colui che testimonia queste cose, dice: Sì, vengo presto. Amen. Sì, vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.”

Dario Lauri